Stieg Larsson, giornalista e scrittore svedese, è nato il 15 agosto 1954 a Skelleftehamn ed è morto il 9 novembre 2004 a Stoccolma per un improvviso attacco cardiaco. Quel giorno l’ascensore del palazzo di Stoccolma dove aveva sede la rivista EXPO era fuori servizio e Stieg fece di corsa i sette piani di scale per arrivare in redazione. Appena entrato fu stroncato dalla fatica, ma soprattutto dalle sigarette, dal troppo lavoro e dal colesterolo alto. Neanche l’ambulanza riuscì ad arrivare in tempo.
La carriera di Larsson era cominciata con i mestieri più vari finché, nel 1983, era diventato grafico presso l’agenzia di stampa Tidningarnas telegrambyrå (TT). Gradualmente, si orientò verso il giornalismo diventando prima critico letterario e poi giornalista di inchiesta. Nel 1995, in seguito all’omicidio di cinque ragazzi a Stoccolma per mano di estremisti di destra, lasciò l’agenzia per fondare la rivista trimestrale EXPO, che mantenne sempre schierata in prima linea contro il razzismo, il fascismo e l’estremismo di destra. Nel 1991 Larsson scrisse, insieme a Anna-Lena Lodenius, Extremhögern (Estremismo di destra); nel 2001 pubblicò con Mikael Ekman Sverigedemokraterna: den nationella rörelsen (Democratici svedesi: il movimento nazionale). Nel corso degli anni Larsson diventò uno dei più grandi esperti mondiali di organizzazioni di estrema destra e neonaziste e fu ascoltato più volte come relatore a Scotland Yard e all’Osce di Parigi. Per questo motivo ricevette numerose minacce finché, nel 1999, la polizia impose la scorta a lui e alla compagna Eva Gabrielsson. Stieg ed Eva vivevano insieme a Stoccolma, ma non apparivano sul citofono né in alcun documento ufficiale: avevano deciso di non sposarsi per non essere registrati, nella speranza di far perdere le proprie tracce. Dopo trentadue anni di convivenza, questa scelta costò molto cara a Eva: alla morte di Stieg, per via della legge svedese gli eredi riconosciuti furono solo il padre e il fratello, con i quali lo scrittore aveva rapporti saltuari e tutt’altro che calorosi.
La tragica fine della sua breve esistenza terrena porta quindi i contorni di una vera e propria beffa del destino.
Fino al 2004 Stieg Larsson aveva pubblicato solo saggi sulla democrazia svedese e sui movimenti di estrema destra. Pochi mesi prima di morire aveva preso contatto con una delle principali case editrici svedesi, la Norstedts, e consegnato una serie di tre romanzi polizieschi che costituiscono la Trilogia chiamata Millennium dal nome del giornale presso il quale lavora il loro protagonista. Larsson aveva pensato a una serie di dieci romanzi e aveva già sviluppato il quarto ed il quinto volume. Subito dopo la trilogia, avrebbe scritto il quinto episodio della serie, saltando il quarto: il volume, secondo alcune fonti, sarebbe completo, pronto per la pubblicazione, ma le vicissitudini legate all’eredità ne stanno ostacolando l’uscita. Lo sfortunato scrittore svedese aveva una casetta sul mare dove progettava di ritirarsi con i guadagni dei suoi libri, ma non ha avuto il tempo di realizzare nessuno dei suoi programmi, perché i tre romanzi sono stati pubblicati soltanto dopo la sua morte.
La trilogia ha conosciuto un enorme successo, prima in Svezia, quindi in Francia dove è stata pubblicata dalla casa editrice Actes Sud, poi in tutta Europa diventando uno strepitoso caso letterario. Attualmente i libri di Stieg Larsson sono tradotti in 25 paesi e In Italia sono pubblicati dalla casa editrice Marsilio. L’eroe di Larsson, in larga misura ispirato a se stesso, è Mikael Blomkvist, 45 anni, giornalista finanziario al mensile Millennium, single separato dalla complessa vita sentimentale. Al suo fianco troviamo Lisbeth Salander, 25 anni, alta un metro e cinquanta per quarantadue chili, ipertatuata, supertruccata, lesbica e presunta psicopatica, ma soprattutto hacker dal talento straordinario. È una specie di Pippi Calzelunghe in versione punk, come ci si poteva aspettare da un appassionato dei racconti di Astrid Lindgren quale era Larsson. Lisbeth ha una relazione con Mikael e si innamora di lui, ma passa molte notti con l’amica Miriam. Chi legge la trilogia finisce per avere la sensazione di conoscere benissimo i due protagonisti, la loro passione per il caffè e il sesso, il loro debole per la lealtà e la giustizia. Il successo di Millennium non sta solo sta nella complessità dei personaggi e della trama, ma anche nella vena ottimistica dell’autore: sebbene nei suoi romanzi troviamo intrighi internazionali, personaggi cattivi sempre in agguato, servizi segreti intenti a sporcarsi le mani e potentissimi speculatori finanziari impastati con il potere, Larsson lascia intendere che il mondo ha qualche speranza di sopravvivere se almeno funzionano la stampa e le forze dell’ordine.
Il Corriere della Sera ha pubblicato il 6 gennaio 2009 alcune mail della primavera del 2004 tra Stieg Larsson e la sua casa editrice svedese. Dalla loro lettura si capisce come i protagonisti di Larsson si distinguano nettamente dagli stereotipi dei libri gialli. Lui non ha ossessioni particolari né angosce esistenziali e ha un comportamento sessuale da uomo oggetto, mentre lei è decisamente poco femminile, con istinti violenti e un passato oscuro. La grande cura nella costruzione dei personaggi secondari, come nella descrizione dei reati costruita ispirandosi a casi realmente accaduti, è una scelta che serve a rendere più credibili le vicende raccontate. Nonostante la lunghezza dei tre romanzi (circa duemila pagine complessive), Larsson concede al lettore pochi attimi di respiro e da questo punto di vista è anomalo rispetto ad altri scrittori scandinavi perché non è depresso né triste, ma unisce una rapidità di stampo americano ad annotazioni sui guasti della società svedese in cui giudici, poliziotti e politici non sono mai retti e lineari come prevedrebbe lo stereotipo diffuso nel nostro paese.
La fine di Larsson continua a essere accompagnata dal clamore perché fa da sfondo a uno dei casi editoriali più straordinari degli ultimi anni. Finora la trilogia di Millennium ha venduto oltre otto milioni di copie nel mondo, soprattutto in Svezia, Francia, Germania e Italia. Negli ultimi mesi la serie è approdata nel mondo anglosassone e i primi dati di vendita e le recensioni sembrano indicare che il successo di Mikael e Lisbeth potrebbe moltiplicarsi nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America.
Lo scrittore francese Guillaume Lebeau ha vissuto tre mesi a Stoccolma per calarsi nell’atmosfera larssoniana, incontrare Eva, amici e conoscenti e scrivere Le Mystère du Quatrième Manuscrit: enquête au coeur de la série Millénnium. Lebeau cerca di svelare almeno in parte il mistero del quarto manoscritto: ne esisterebbe una copia digitale nel computer in mano a Eva, ma i parenti di Larsson giurano di averne visto una versione stampata sulla sua scrivania, nei giorni immediatamente successivi alla morte. I giornalisti di EXPO sono dalla parte di Eva e confermano tutte le sue dichiarazioni, ma lei ha capito che il ricavato delle vendite di un nuovo volume arricchirebbe solo Erland e Joakim e quindi cerca di frenare la sua pubblicazione.
Bibliografia
La Millennium trilogy di Stieg Larsson è composta da:
• 2005 – Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor), Marsilio, 2007
• 2006 – La ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden), Marsilio, 2008
• 2007 – La regina dei castelli di carta (Luftslottet som sprängdes), Marsilio, 2009
Riconoscimenti
Nel 2006 e nel 2008 il primo e il terzo romanzo della trilogia, Uomini che odiano le donne e La regina dei castelli di carta, hanno vinto il premio Glasnyckeln (chiave di vetro) per il miglior giallo scandinavo. Sempre nel 2006 il secondo romanzo della trilogia, La ragazza che giocava con il fuoco, è stato riconosciuto come miglior romanzo poliziesco svedese dell’anno dalla Svenska Deckarakademin.
Adattamenti cinematografici
La televisione svedese SVT e la compagnia di produzione Yellow Bird hanno acquisito i diritti per una serie televisiva tratta dai tre romanzi della Millennium Trilogy, oltre che per un film per il grande schermo ispirato al primo episodio della serie, Uomini che odiano le donne. Il progetto è stato affidato al regista danese Niels Arden Oplev e prevede per il ruolo di Mikael Blomkvist l’interpretazione di Michael Nyqvist, con Noomi Rapace come Lisbeth Salander. Nell’ottobre scorso 120 cittadini svedesi hanno assistito in segreto e tra enormi misure di sicurezza all’anteprima nel cinema Filmhuset della capitale, affinché la società produttrice potesse valutare in anticipo l’effetto del film sul pubblico. Una giornalista del Figaro si è infiltrata nel test e ha parlato di «atmosfera bergmaniana» e di «film più violento dei libri». Il film uscirà in Svezia il prossimo marzo mentre è in lavorazione la serie televisiva ispirata ai tre episodi. La società Yellow Bird (recentemente acquisita dall’italiana De Agostini) vede tra i suoi soci lo scrittore Henning Mankell, un altro grande protagonista del thriller scandinavo.
Riferimenti e approfondimenti su Stieg Larsson
• Articolo di Piero Soria su Larsson su La Stampa
• Intervista di Mario Baudino a Carlo Fruttero su La Stampa
• Articolo di Stefano Montefiori su Stieg .Larsson su Il Corriere della Sera
• Stieg. Larsson su Wikipedia
• Sito dei fan di Stieg. Larsson
• Video su Stieg .Larsson su La7
• Intervista a Stieg .Larsson su aNobii
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