Quella Roma cattiva che tanti ha stregato in Romanzo criminale torna protagonista nel nuovo libro di Giancarlo De Cataldo intitolato Suburra, scritto a quattro mani col giornalista di Repubblica Carlo Bonini. Per chi non conoscesse la capitale, Suburra è un quartiere storico situato tra il Colosseo e il Palatino, una zona dallo stridente contrasto tra l’affaccio su un’area monumentale e le condizioni di vita in cui versava il sottoproletariato, tanto miserabili che il termine suburra è diventato corrente in lingua italiana col significato di luogo malfamato e di perdizione. Nel romanzo cronaca e racconto si fondono per ricostruire la confusa mappa criminale di Roma, mutata dai tempi della banda della Magliana, ma in cui politica, crimine, affari e uomini di Chiesa continuano a essere assolutamente legati.
In questa Roma lunare e sguaiata si consuma una feroce mattanza. Il duello tra il carabiniere Marco Malatesta, e il “Samurai”, la mente criminale. Il primo vuole cambiare le cose, il secondo governarle così come sono. «Il Libanese era morto. Tanti altri erano morti, qualcuno era diventato infame, qualcuno si faceva la galera in silenzio, sognando di ricominciare, magari con un lavoretto senza pretese. Il Samurai era ancora là. L’antico nome di battaglia denunciava ormai soltanto sogni abbandonati. Ad affibbiarglielo era stato il Dandi, ma lui aveva cercato di esserne degno. E il potere, quello, era concreto, vivo, reale. Il Samurai era il numero uno».
Cambiano gli anni, insomma, ma molte cose restano immutate nella criminalità capitolina. E se avete apprezzato Romanzo criminale, il consiglio è semplice: Suburra è il libro che dovete regalarvi questo mese.
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