Dopo il successo di Assoluzione, pubblicato nel 2013 da Garzanti, ecco che, sempre per lo stesso editore, arriva in libreria anche Terra Oscura di Patrick Flanery.
Pubblicato in lingua originale nel 2013 con il titolo di Fallen Land, il volume arriva in Italia con la traduzione di Alba Bariffi e segna un cambiamento di ambientazione per l’autore, che sposta l’azione dal Sud Africa al pieno centro degli Stati Uniti ma, come vedremo, continua a occuparsi di determinate tematiche.
Se in Assoluzione erano infatti centrali aspetti quali la memoria, i legami famigliari e l’apartheid, pur spostandoci di continente troveremo che anche in Terra oscura hanno molta importanza temi quali il razzismo, le terre sottratte ai neri e il passato che, incombente e ossessionante, può portare alla rovina alcune persone.
Dotato di stile energico e frenetico, Patrick Flanery sfrutta gli ormai ben conosciuti e antichi meccanismi della suspense, mischiandoli ad alcune sfumature proprie del nuovo gotico del sud, senza mai dimenticare che il presente è figlio del passato.
Ecco quindi che l’autore, su un canovaccio già di per sé intrigante, inserisce argomenti attualissimi sulla condizione degli USA e, in definitiva, di tutto il mondo.
In Terra oscura la sicurezza e la sorveglianza, il potere delle corporazioni e multinazionali riescono a gettare la loro lunga ombra anche su distanti fattorie, ed è un’ombra che non reca sollievo dalla calura bensì provoca brividi di inquietudine.
Quel che rappresenta il sogno di tutta una vita per alcuni di noi, può essere il peggiore incubo di altri e Poplar Farm, una fattoria circondata da terra molto fertile, rappresenta al meglio questa dualità. La terra è ormai da generazioni proprietà della famiglia di Louise, ereditata dai mezzadri in seguito a un linciaggio, ma ora giace in uno stato di devastazione che è, nel suo piccolo, simbolo della rovina di molte vite e strati sociali in America.
Scavi, alberi sradicati, la fattoria stessa rivoluzionata da lavori tanto ambiziosi da risultare quasi folli. E folle infatti, o perlomeno ossessionato in maniera morbosa, è Paul Krovik, un imprenditore che aveva puntato tutte le sue risorse ed energie nel trasformare Poplar Farm in un quartiere idilliaco immerso nel verde. Il progetto era buono, ma la crisi economica ha distrutto ogni suo sogno, Krovik si è trovato costretto a dichiarare fallimento e una villa che era già quasi completata viene acquistata, in occasione di un’asta, dai Noailles.
Nathaniel e Julia sono due giovani professionisti, con ottimi lavori e un figlio, Copley, sveglio e intelligente, e stavano appunto cercando un luogo dove mettere radici. Ma di radici, e di segreti, Poplar Farm ne è già fin troppo piena: dal grande albero che sorge nei pressi della casa e che è stato testimone di troppe tragedie, a Louise che si sente ormai in stato d’assedio nella sua fattoria, fino naturalmente a Paul Krovik, in cerca di qualche colpevole per la sua rovina, colpevole che identifica facilmente nei Noailles, che comincerà a perseguitare senza sosta.
E mentre il confine fra realtà e fantasia sembra diventare sempre più tenue e incerto, mentre la violenza comincia a riemergere dalla terra stessa, invasando anche chi violento non si crede, il solo Copley, inascoltato, sembra capire cosa stia accadendo, e si convince sempre più che qualcuno viva con loro nella villa…
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- Flanery, Patrick (Autore)