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Su Thriller Café presentiamo oggi The Barrakee Mystery, un volume edito da CH3 PRESS. Si tratta della prima avventura in italiano del detective australiano Napoleone Bonaparte, creato dalla penna di Arthur Upfield e già apprezzato dai lettori di Australia, Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti per decenni.
Orfano e trovatello cresciuto dai missionari, e conosciuto affettuosamente come Bony (“Ossuto”), il protagonista è un “mezzosangue” che agli inizi del 1900 diventa il miglior detective del bush del Commonwealth. Con i suoi modi da professore universitario, il linguaggio forbito e la sua saggezza indigena ancestrale, Bony di certo non rispecchia il topos coloniale del “buon selvaggio”. E le sue peculiarità non finiscono qua: Bony non ha eguali nel risolvere gli enigmi che la polizia locale non riesce a decifrare. Questo perché conosce la psicologia dei neri, ed è uno specialista nelle tecniche di sopravvivenza nel bush.
La sua prima inchiesta lo vede muoversi nella proprietà dei Thornton, ricchi allevatori di bestiame lungo il fiume Darling. Qui è stato ucciso un aborigeno dal misterioso passato, King Henry, e il delitto è solo il primo passo in un sentiero intriso di sangue e misteri. Il giovane Ralph, futuro erede dei Thornton, di ritorno dal college, si comporta in modo strano. È irresistibilmente attratto dalla bellissima Nellie, trascurando Kate, la sua promessa sposa. Qual è il mistero della nascita di Ralph? Chi è la donna presente durante l’omicidio di King Henry?
Per il lettore, sarà emozionante seguire Bony, un “mezzosangue” dal quoziente d’intelligenza superiore, mentre risolve misteri complessi e sconfigge gli investigatori della “razza superiore” che falliscono.
Vi intriga questa presentazione? Qui sotto potete approfondire con un estratto del romanzo, il booktrailer e note sull’autore.
Estratto
Seduto nella luce dorata del sole al tramonto, William Clair fissava il lento scorrere delle acque fangose del fiume Darling. Era un uomo secco, con la pelle bruciata dal sole, gli occhi azzurri e immobili. Nonostante i suoi cinquantotto anni, i baffi all’ingiù non avevano perso la loro tonalità nero inchiostro e ricordavano quelli di un funzionario della Cina imperiale. Erano i primi di marzo e il fiume era basso. Gli uccelli, appollaiati su rami galleggianti, si facevano la loro bevuta serale; gli stridii, i cinguettii e le risate folli del cacatua rosa, di quello bianco e del kookaburra si mescolavano al funereo e sinistro gracchiare dei corvi. Nemmeno una brezza muoveva le foglie chiare degli enormi alberi della gomma sulla riva del fiume. La luce del sole virava dall’oro al porpora. A pochi passi da Clair erano ormeggiate tre piccole barche. Dietro di lui, in un’oasi paradisiaca di prati verdi circondati da aranci, c’era la dimora principale di Barrakee Station, una grande tenuta dove venivano allevate in prevalenza pecore. Poco oltre, lungo il fiume, dopo un’ansa con una profonda buca, si trovavano gli alloggi dei lavoranti, il giardino della cucina, il motore che pompava l’acqua necessaria a due grandi cisterne collocate sui rispettivi piedistalli alti trenta piedi. Ancora un po’ più in là si stagliava la sagoma del capanno di lamiera destinato alla tosatura delle pecore, accanto agli alloggi degli stagionali, tutti vuoti al momento, dove il secco aveva lasciato il suo fagotto per la notte, in attesa di decidere quale sarebbe stata la sua prossima mossa. Mezzo miglio oltre, il fiume faceva una svolta netta alla sinistra di Clair; sulla riva opposta una colonna di fumo indicava la presenza di un accampamento dove stanziavano alcuni uomini di colore. Sotto gli alberi le ombre si stavano scurendo. Il rosso del tramonto ornava la superficie del fiume di un velo di porpora, arricchito dai cerchi argentei lasciati dai pesci persici che guizzavano a caccia di mosche. Un kookaburra fece risuonare per l’ultima volta la sua strana risata prima di addormentarsi. Clair era un sundowner, un lavoratore occasionale, abituato a spostarsi di continuo da una parte all’altra del paese, e in quel periodo stava vagabondando in quelle zone. Aspettò, immobile, fino a quando l’ultimo bagliore del giorno non fu scomparso dal cielo. Allora, in silenzio, senza fretta, scese il ripido argine fino alle barche, estrasse lo spuntone di ferro per l’ormeggio, arrotolò con cura la catena a prua, salì sull’imbarcazione e, spingendo sul remo, prese il largo senza emettere il minimo rumore. L’operazione fu così silenziosa che nemmeno la volpe intenta a bere dalla parte opposta del fiume alzò la testa. L’uomo sedeva a prua e spingeva la barca con i remi senza che si sentisse né lo spostamento dell’acqua, né il contatto con gli scalmi. Barca e uomo scivolavano lungo il fiume nel buio, come un’ombra più scura sotto gli alberi della gomma. All’ansa del fiume, mezzo miglio più su, una dozzina di uomini malvestiti sedeva attorno a un piccolo fuoco, non per riscaldarsi, ma perché credevano che la luce allontanasse gli spiriti. Clair avanzò in silenzio per altre duecento iarde, poi attraversò il fiume e si fermò. Per la legge del Nuovo Galles del Sud nessun uomo bianco poteva entrare in un accampamento di neri. Clair lo sapeva. Così come sapeva, essendo un uomo di buone letture, che le leggi sono fatte per gli uomini, e non il contrario. Evitando rami caduti e rivoli d’acqua, attraversò l’accampamento al buio con l’agilità tipica di un bushman abituato a vivere negli sterminati territori dell’interno australiano. Si fermò a pochi passi dal falò.
Booktrailer ufficiale
Arthur Upfield
Arthur Upfield nasce a Gosport, in Inghilterra, nel 1890. Nel 1911, il padre lo manda in Australia. Nel 1914, si arruola nella Prima Forza Imperiale Australiana, sopravvive a Gallipoli e alla guerra di trincea in Francia. Nel 1915, sposa Anne Douglass, un’infermiera australiana. Dopo la guerra, torna in Australia e trascorre circa dodici anni nell’outback australiano, affascinato dalla cultura aborigena. Ispirato da Leon Wood, un aborigeno meticcio impiegato come tracker, crea il personaggio di Napoleone Bonaparte.
I racconti di Upfield hanno un seguito ampio e duraturo. Il suo best seller, “The Widows of Broome“, pubblicato nel 1949, ha venduto più di 200.000 copie solo negli Stati Uniti.
Dove trovare The Barrakee Mystery
Potete trovare The Barrakee Mystery sul sito di CH3 Press.
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