The Black Album è il titolo, quantomeno appropriato, di questa originale proposta editoriale di Carocci: Marco Amici e Massimo Carlotto, attraverso la forma della conversazione, fanno una disamina del noir partendo dal primo poliziesco del 1841 di Edgar Allan Poe, sottolineando l’importanza di scritti fondamentali (la Trilogia Nera di Léo Malet e tanti altri) e raccontando le mutazioni percepite nel genere, ma anche anticipate e sviluppate da Carlotto, l’autore che forse più di ogni altro scrittore italiano ha frequentato la hard boiled school, ridefinito il poliziesco e aggiornato il noir. In poco più di centotrenta pagine viene fatta chiarezza sulle distinzioni tra i vari stili (evidenziando con quanta superficialità vengano fatte rientrare nel noir troppe pubblicazioni) e sono inventariati e analizzati gli scritti e i progetti editoriali dell’autore padovano, con particolare riferimento all’esperienza Sabot che, attraverso forme espressive differenti, ha rappresentato una confortante realtà della recente letteratura di genere nostrana. L’indole combat di questa narrazione induce il lettore ad approfondire, intrattenendosi, storie scottanti toccate solo di striscio dai media. Non è un caso che i testi paratattici di Carlotto si configurino quasi come ideale surrogato di quel giornalismo d’inchiesta che nel nostro Paese è in via d’estinzione, e che le domande più ficcanti di Amici riguardino proprio il rapporto tra vissuto e scritto. Un album da non perdere, sia per chi crede di saperla lunga in materia, sia per i neofiti che vogliono avvicinarsi al noir e al lavoro di Massimo Carlotto.
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