The cheerleaders - Kara Thomas

Per gli amanti del thriller young adult Giunti Editore ha recentemente pubblicato “The cheerleaders” di Kara Thomas, un romanzo che coloro che hanno amato Holly Jackson e la sua serie “Come uccidono le brave ragazze” non si lascerà sfuggire.

“Five girls lied, five girls died”

La Sunnybrook High School ha perso le sue cinque cheerleaders – le ragazze che si esibiscono in acrobazie e balli durante gli incontri sportivi della locale squadra liceale – ed ha sciolto la squadra.
Inizialmente sono morte due ragazze in un incidente stradale, Colleen e Bethany; poi altre due, Susan e Juliana, sono state brutalmente assassinate da un loro vicino di casa, ed infine Jen si è suicidata non riuscendo a sopportare il dolore della perdita delle sue migliori amiche.

A raccontare in prima persona ciò che è accaduto è la sorella minore di Jen – Monica, ed alla sua narrazione si alternano frequenti flashback e salti temporali a cinque anni prima, quando si sono verificate le tragiche morti.

Monica intende scavare nei segreti di quei decessi, perché non ha mai superato il lutto della perdita della sorella, né ha mai creduto al suicidio di Jen.

“Perché mi hai lasciato con questa gente?”

La cicatrice della perdita della sorella è una ferita che non può rimarginare, benchè le indagini all’epoca siano state condotte dal patrigno di Jen e Monica, Tom – una delle persone evidentemente più interessata in città a far luce su queste tremende morti.
Tom ha voluto bene a Jen come se fosse stata una sua figlia naturale ed è un poliziotto severo ed integerrimo, il cui impegno nelle indagini è indubitabile.

Tuttavia l’autrice riesce a far vacillare le sicurezze del lettore (e di Monica) quando iniziano ad apparire dei messaggi anonimi sul cellulare della protagonista, che è alle prese con la propria indagine: “Non fidarti di quello che dice il tuo patrigno”.

La protagonista appare coraggiosa e risoluta, non intende fermarsi finchè non sarà riuscita a ricostruire l’accaduto – dal momento che sin dalle prime pagine è chiaro che le cinque morti sono tra loro collegate, anche se non è facile per il lettore ricostruire il puzzle con gli indizi seminati nei capitoli. 

“Non ho nessuna voglia di essere la sorella della ragazza che si è suicidata”.

Monica trova un sostegno nelle indagini in Ginny, una compagna di scuola che la supporta anche nelle fasi più pericolose con spunti di ricerca ed idee furbe, coprendola quando Monica è fuori casa ad indagare e suggerendo come reperire informazioni dall’archivio della Polizia locale, anche a proprio rischio.
Il personaggio di Ginny ha una interessante evoluzione nel corso della vicenda perché, se in una prima fase sembra di poco spessore, successivamente diviene del tutto centrale in quanto “spalla” di Monica.

Ad un primo sguardo questo thriller può sembrare tutto al femminile, in verità poi si fanno avanti anche alcuni personaggi maschili di rilievo – fra i quali ha una posizione prioritaria Brandon “il nuovo allenatore della squadra di corsa campestre”, protagonista di una precedente avventura estiva con Monica, illecita in quanto lui insegnante e lei studentessa minorenne.

Il punto di forza del romanzo è il portare il lettore a sospettare di tutti i personaggi, e poi uno ad uno scagionarli; fino alla fine del romanzo non si può intuire chi si sia macchiato di quei terribili omicidi, quale il movente, se Jen si sia effettivamente suicidata e chi si possa considerare eventualmente responsabile.

In ogni capitolo si instillano dubbi, facendo riflettere il lettore su come la tranquilla provincia americana in realtà nasconda tensioni ed atmosfere soffocanti per i giovani che vi abitano.

Nelle pagine ci sono senso di colpa e desiderio di scoprire la verità, ma anche riflessioni sul mondo degli adolescenti americani, sulle pressioni sociali che vivono e sulle aspettative che la società ha nei loro confronti; il mondo liceale descritto è quello in cui convivono amicizie, invidia, diffidenza ed un mix di odio/amore fra coetanei a cui gli adulti non sembrano poter far fronte.

“Le ragazze sono sempre intente ad affilare le loro piccole armi per pugnalarsi a vicenda”.

Il mondo delle cheerleaders non è affatto scintillante come può sembrare dal di fuori: sono descritte nel libro le invidie tra compagne della stessa squadra, la fatica dei duri allenamenti, le insicurezze delle giovani che possono non essere incluse nel gruppo che sfilerà durante la parata scolastica – e non mancano riferimenti alle sottili violenze psicologiche che i coach compiono sui ragazzi.

Una sorta di fallimento collettivo ha serpeggiato fra gli abitanti di Sunnybrock – che non hanno saputo (o voluto) andare a fondo nelle indagini, all’epoca di quelle drammatiche morti.
A tale riguardo l’autrice suggerisce ai lettori l’importanza della verità, di proteggere l’amicizia perché è un dono prezioso, di affrontare le proprie emozioni e di non nasconderle.

“Spero che tu possa imparare qualcosa da questo dolore”.

Lo stile narrativo del thriller “Le cheerleaders” è essenziale, il ritmo intenso e spesso l’autrice trascrive il contenuto dei messaggi whatsapp che arrivano al cellulare di Monica, rendendo la narrazione molto realistica; affascina il senso di disagio che si vive leggendo, ed il sospetto che grava su molti dei personaggi.

Con il thriller “Le cheerleaders” Kara Thomas, classe 1990 – autrice che ha venduto libri in tutto il mondo – si conferma come una delle più rinomate autrici del panorama internazionale del genere thriller young adult. Giunti Editore ha in programma la pubblicazione a Marzo 2025 di “The champions” che sarà ugualmente ambientato a Sunnybrook, stavolta undici anni dopo la morte delle cinque cheerleaders.

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The cheerleaders
  • Thomas, Kara(Autore)

Articolo protocollato da Federica Cervini

Classe 1972, mamma lavoratrice curiosa ed infaticabile, sono laureata in Filosofia indirizzo Psicologico e da che ne ho memoria sono innamorata dei libri: non esco mai di casa senza un romanzo nello zaino. La mia parola d’ordine, mutuata da “Wonder” di R.J. Palacio, è: “Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.

Federica Cervini ha scritto 11 articoli: