Inaugurata da Terriers, prosegue la nostra One Shot Series, rubrica dedicata alle serie tv durate una sola stagione.
Oggi è la volta di THE CHICAGO CODE, firmata nientedimeno che da quello Shawn Ryan divenuto stra-famoso per le sette stagioni della già citata THE SHIELD. La serie parte negli states il 7 febbraio del 2011 e vanta un cast di assoluto rispetto. Jason Clarke (attore australiano già star della pluri premiata serie BROTHERHOOD) interpreta con grande originalità ed entusiasmo il ruolo del detective Jarek Wysocki, poliziotto scontroso e irreprensibile che affiancherà la sua ex partner Teresa Colvin (Jennifer Beals, la protagonista di FLASHDANCE da anni riciclatasi come star televisiva) ora divenuta capo della polizia di Chicago, nel difficile compito di ripulire la città dalla corruzione dilagante negli ambienti municipali. Ad interpretare il “cattivo” nei panni del consigliere Alderman “Ronin” Gibson, c’è un grande Delroy Lindo, abilissimo nel delineare la figura di un politico colluso con la malavita, vero e proprio padrone occulto della città. Anche in questo caso, coro unanime di consensi da parte degli addetti ai lavori ma tiepida accoglienza del pubblico che non ha saputo apprezzare una trama che si snoda attraverso un plot molto uniforme e ben congeniato. Come valore aggiunto, Ryan ci regala una Chicago fotografata in maniera originale e convincente, validissima alternativa alle “solite” Los Angeles e New York. La città viene mostrata in maniera molto più esplicita rispetto a quanto accaduto in altre serie che vi erano state ambientate in passato (fra tutte, la quindicennale E.R.). La FOX è stata indecisa fino all’ultimo sulla possibilità di produrre una seconda stagione e la notizia dell’interruzione di THE CHICAGO CODE è stata ufficializzata solo quindici giorni prima della trasmissione dell’ultimo episodio. Per fortuna, almeno in questo caso, tutti (o quasi…) i nodi narrativi vengono al pettine e il finale di serie, andato in onda il 23 maggio 2011, non lascia col fiato sospeso, concludendo la vicenda in maniera soddisfacente. Molto bella la sigla iniziale, ciliegina sulla torta di uno show che avrebbe meritato ben altro futuro.
Recensione di Romano De Marco.
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