Già edito nel 2005 con il titolo de La donna in nero, viene riproposto in questi giorni (sempre da Polillo) The woman in black di Susan Hill, in concomitanza con l’uscita nelle sale dell’omonimo film con Daniel Radcliffe.
Si tratta di una ghost story diventata in breve tempo (prima edizione 1893) una pietra miliare del gotico inglese, tanto che dal 1989 il suo adattamento teatrale è in scena ininterrottamente al Fortune Theatre di Cover Garden.
La trama ve la riporto a seguire:
Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato dal principale di recarsi in uno sperduto villaggio per presenziare ai funerali di un’anziana cliente e occuparsi della gestione dell’eredità. La signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per Arthur, in procinto di sposarsi, è l’occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. Così, quando al suo arrivo s’imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Né lo turba la presenza, al funerale, di una donna misteriosa e di antica bellezza di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo, perché il terrore è una nebbia avvolgente come un sudario, il gemito del vento, il gracchiare di orridi uccelli, il pianto di un bambino, uno scalpitio lontano, un fruscio di vesti… Una donna in nero.
Se siete interessanti anche al film, inoltre, il trailer italiano è questo:
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