Ti ricordi di Sarah Leroy? - Marie Vareille

Avvincente, commovente, profondo: tre aggettivi che descrivono la bellezza del mistery “Ti ricordi di Sarah Leroy?”. A tratti nella narrazione, lo si può associare a “Cambiare l’acqua ai fiori” o “Tre” della Perrin, ma nel caso dell’opera di Marie Vareille, c’è un vero e proprio intrigo, un crimine che mostra i difetti della giustizia, con particolare attenzione alla situazione francese, che tiene incollati alle pagine.

Sarah Leroy è scomparsa, a fine estate, vent’anni fa. Sarah Leroy è certamente morta, infatti in prigione c’è un uomo che sconta una condanna per omicidio, pur continuando a professarsi innocente. Una storia chiusa, un brutto capitolo che si cerca di dimenticare e seppellire, finché a Fanny, giornalista per una rivista parigina, non viene commissionato un reportage sul caso approfittando di due motivi: l’avvicinarsi dell’anniversario del caso e il fatto che Fanny sia, originariamente, dello stesso paese di Sarah e di averla conosciuta, perché amica di sua sorella minore. Fanny parte da Parigi, direzione Boulogne-sur-Mer, con al seguito la figliastra Lilou, per scrivere una serie di articoli che non ha nessuna voglia di fare, non sapendo che sta per imbattersi in un mare di segreti.

Ti ricordi di Sarah Leroy?” avvolge il lettore in una rete di malia dalla prima pagina, accendendone la curiosità nel capitolo iniziale, dove si legge un documento di lavoro scritto da un autore misterioso, che non si presenta, adducendo la scusa che, nel loro gruppo, il noi ha sempre soppiantato l’io.

La narrazione è sempre esposta con delicatezza e rispetto, ma questo non toglie nulla alla forza dei temi trattati, al loro impatto su chi legge e non risulta mai svilito, semmai innalzato, il pathos e il mistero che si vuole svelare a tutti i costi.

I capitoli sono alternati tra il documento di lavoro dell’autore, anzi dell’autrice, perchè che sia una donna a scrivere non ci sono dubbi, e le parti dove il focus si divide tra Fanny, Lilou e Angelique, la sorella minore di Fanny che di Sarah è stata la migliore amica finché un evento non le divise.

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Questa impostazione permette di scoprire, a piccoli passi e in ordine cronologico, gli eventi principali della vita di Sarah e Angelique a partire dai sette/otto anni, intervallati dal presente, dove tutto ruota intorno a Fanny, all’articolo che sta scrivendo e al difficile rapporto con la sorella e la stessa figliastra, e all’indagine portata avanti con testardaggine da Lilou.

Il romanzo è senza dubbio una storia al femminile, sia perché la maggior parte dei personaggi sono ragazze o donne, sia per bilanciare una considerazione che viene espressa all’inizio, dove si dice che in grammatica, e nella vita, il maschile prevale sul femminile. Ebbene quest’opera è una rivincita del femminile, una storia di resilienza, riscatto e ingegno, che si muove sul confine tra bugia e verità, odio e lealtà, pregna dei legami più significativi che ci sono nella vita di un individuo, la famiglia e gli amici.

In un romanzo dove i segreti sono protagonisti, se i personaggi non sono creati con attenzione, nell’intento di scatenare emozioni come empatia e sospetto, la trama non regge. In “Ti ricordi di Sarah Leroy?” i personaggi sono perfetti, figure meravigliose che entrano nel cuore e nella mente del lettore, scatenando vicinanza, dubbi, certezze pronte a sgretolarsi e giudizi da ribaltare. È un mondo ricco che si esplora con divorante desiderio.

Il libro esplora egregiamente le dinamiche sociali e di amicizia negli anni adolescenziali, mostrandone le fragilità e i punti di forza, i problemi e le domande. Una grande verità emerge tra pagine carismatiche e profonde: gli anni passano, ma da vent’anni fa a oggi l’unica differenza nei ragazzi sono i cellulari, perché i disagi e le risate sono le stesse.

Quando ci sono i ragazzi non è possibile non parlare anche delle famiglie e dei legami all’interno delle mura domestiche. Succede anche qui, dove luci e ombre sono proposte con lo stesso ritmo e dinamismo del mistero da svelare.

In “Ti ricordi di Sarah Leroy?” si arriva a dubitare di tutti, mentre le pagine volano e risulta davvero difficile posare il libro. La partecipazione alla storia si fa così forte che non stupisce l’arrivo della commozione, di un sorriso dolce e amaro, il giungere della rabbia e del desiderio di rivalsa che, forse, può somigliare alla voglia di vendetta.

Particolarmente vera e triste è la considerazione che i capitoli offrono sulla giustizia, fallace e a volte insensibile: non tutti i crimini hanno lo stesso valore, non tutte le vittime sono uguali. Certe storie non si vogliono sentire, perché la tendenza è di seppellire il marcio in casa, dove chi deve proteggere troppo spesso si dimentica cosa è giusto fare in nome di una distorta buona reputazione e delle apparenze. Il libro esorta ad ascoltare e a non giudicare la verità in base all’età di chi la pronuncia, ma solo attraverso le evidenze da accettare.

Ti ricordi di Sarah Leroy?” è un intrigo tutto da scoprire, adatto agli adolescenti e agli adulti.

Marie Vareille è nata in Francia nel 1985, e ora vive nei Paesi Bassi con il marito e le figlie.

Ti ricordi di Sarah Leroy?” non è la sua prima opera e nemmeno il primo romanzo tradotto in italiano. Il suo bestseller “La vie rêvée des chaussettes orphelines” ha ricevuto il Charleston Readers’ Prize nel 2020. Ha ricevuto anche numerosi premi nella letteratura Young Adult per la sua trilogia “Elia la Passeuse d’âmes” e il suo romanzo YA “Le syndrome du spaghetti”, pubblicato da Terre di mezzo in edizione italiana con il titolo “Se punti alla luna”, ed è stato insignito del Premio Babelio nel 2021 e Prix des Incorruptibles 2022/23.

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Ti ricordi di Sarah Leroy?
  • Vareille, Marie(Autore)

Articolo protocollato da Tatiana Vanini

Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!

Tatiana Vanini ha scritto 34 articoli: