Quando un tuo romanzo viene incluso dal Wall Street Journal fra i migliori titoli del 2012, con l’impegnativa qualifica di “chilling philosophical thriller”, e finisce anche nei finalisti del Los Angeles Times Book Prize, è segno che hai scritto qualcosa di notevole.
E se quello stesso romanzo, Suri (pubblicato in lingua inglese con il titolo di Thief), ora pubblicato da Mondadori in Strade Blu con il titolo di Tokyo Noir (per la traduzione di G. Coci), riceve in patria l’ambito Kenzaburō Ōe Prize allora vuol dire che hai fatto centro: Fuminori Nakamura è un nome che ormai da tre anni fa parlare tutto il mondo e per molti è uno degli enfant prodige della letteratura giapponese, andiamo a scoprire la trama del suo Tokyo Noir:
Nishimura vive la sua attività da ladro come se fosse una qualsiasi altra professione e ha ormai raggiunto un altissimo grado di abilità nello sfilare portafogli, sganciare gioielli e sottrarre orologi preziosi. Si aggira fra la folla, solitario e silenzioso, e dopo aver valutato le eventuali “prede” con occhio reso esperto dagli anni, sceglie quindi le persone più benestanti, quelle che hanno soldi da offrire e che non ne sentiranno poi la mancanza.
Si fonde con la folla, in una sorta di danza aggraziata, colpisce senza che nessuno se ne accorga e si dirige quindi verso il prossimo target. Quando non ruba è praticamente spento disattivato, vive da solo e si lascia scorrere i giorni addosso, fra sogno e realtà.
Non ha amici, affetti o conoscenze, elementi sempre pericolosi per chi sceglie di vivere come un ladro, ma un incontro fortuito disturberà la sua solitudine lo esporrà ai rischi e ai piaceri dell’amicizia.
Nishimura scopre infatti un ragazzino che sta cercando di rubare, senza grande abilità, del cibo in un supermarket. Lo protegge e lo difende, vedendo in lui l’ombra del passato, il riflesso di se stesso quando era molto meno esperto, molti anni prima di diventare il miglior borseggiatore di Tokyo.Nasce quindi un legame fra il ragazzino e il ladro, proprio quando un secondo incontro incrina la sua armatura di solitudine: Nishimura verrà infatti coinvolto in una serie di rapine da Kizaki, uno dei più temibili e potenti criminali giapponesi, colpi e furti che sono tasselli di un puzzle ben più complesso, imprevedibile e geniale…
In realtà parlare di enfant prodige è insieme riduttivo e poco esatto: Fuminori Nakamura ha comunque 37 anni, pubblica con successo dal 2002 e ha vinto, sempre da quella data, una buona serie di premi letterari in patria.
Ma è stato Tokyo Noir a farlo conoscere nel mondo e finalmente anche noi potremo capire i motivi di tale successo che, a leggere recensioni e articoli, sono da cercarsi principalmente nell’anomalo mélange di noir e introspezione filosofica condotto senza mai perdere di vista una trama avvincente e in grado di sorprendere e una serie di personaggi tanto anomali quanto in grado di rimanerci a lungo in testa.
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- Nakamura, Fuminori (Autore)