Nonostante la mia passione per i film d’azione, non ho mai amato molto quelli della serie di Jason Bourne. Sarà perché non mi entusiasma l’attore Matt Damon o forse perché trovo le trame troppo intricate (confesso che preferisco una storia semplice e con tanta azione). Quale che sia la ragione, ho visto tutti i film senza però che mi abbiano mai appassionato.
Insomma, con queste premesse non avrei mai dovuto leggere un libro che parla dell’universo di Jason Bourne.
Eppure… Eppure quando ho appreso che l’autore del romanzo era un certo Joshua Hood la cosa ha iniziato ad interessarmi. Tempo fa ho già recensito il romanzo d’esordio dell’autore statunitense, che ricordo essere un ex paracadutista dell’82a Divisione Aviotrasportata ed ex operatore della Swat di Memphis. Dettaglio importante per capire che stiamo parlando di un uomo che ha esperienza di vita militare a buoni livelli.
L’opera prima di Hood mi aveva colpito per le scene d’azione spettacolari e ben descritte, ricche di dettagli tecnici ma senza cadere troppo nelle classiche “americanate.” In Treadstone risorge le scene d’azione si confermano di ottimo livello, anche se caratterizzate dagli eccessi tipici dei film d’azione hollywoodiani. Forse si tratta di una scelta fatta dall’autore per avvicinarsi allo stile dei film di Jason Bourne.
A proposito dello smemorato agente segreto, preciso subito che non è presente nella trama. La storia ruota intorno alle vicende di Adam Hayes, ex operativo della Treadstone che ha mollato tutto per cercare di rifarsi una vita. Il programma Treadstone è in procinto di chiudere a causa degli scandali usciti fuori nel passato. Con i fondi tagliati Treadstone ha i giorni contati.
La nuova vita di Adam Hayes viene stravolta quando una squadra di sicari tenta di ucciderlo. Gli avversari, tutti ex militari, pensano di avere gioco facile contro un tizio ormai non più giovane. Purtroppo per loro ignorano che Hayes è una macchina per uccidere.
Nei dialoghi dei personaggi non mancano il linguaggio scurrile e l’umorismo da caserma. Alcune frasi sono piuttosto divertenti come quando l’autore descrive una situazione alla “reggimi un attimo la birra.” In pratica ogni azione che ha quella frase come preludio finisce con qualcuno che si fa male.
Tra le belle scene d’azione ne troviamo una interessante che descrive l’attacco di un drone Reaper. Durante la narrazione l’autore ci regala altre pillole come tecniche di sopravvivenza in acqua, elementi di tracking e trucchi da militare come il conteggio dei passi per misurare la distanza. Sessantatre passi per percorrere più o meno cento metri. Altro elemento che ho apprezzato è l’utilizzo, da parte del protagonista, di un arco per uccidere i nemici in silenzio.
A mio avviso ho riscontrato un eccessivo uso di flashback per ricordare le vicende passate di Hayes e di altri personaggi, comunque niente di troppo fastidioso.
Per concludere Treadstone risorge è un romanzo che consiglio di leggere, anche a chi non ama in modo particolare la saga creata dalla penna di Robert Ludlum.
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