Trudy, il nuovo romanzo di Massimo Carlotto pubblicato da Einaudi, cattura immediatamente con il suo stile asciutto e disincantato.
Carlotto dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare trame avvincenti attraverso un meticoloso lavoro di documentazione che dà alla narrazione un senso di autenticità e profondità.
La trama: Ludovica Baroni, una giovane commessa di provincia, vive una vita tranquilla fino a quando il suo matrimonio apparentemente perfetto con uno dei più importanti commercialisti di Lecco la catapulta in un incubo. Un giorno, suo marito scompare senza lasciare traccia, e né la polizia né lei stessa sembrano interessati a cercarlo. Con grande stupore, Ludovica decide di partire per una vacanza sulla riviera romagnola, ignara del fatto che qualcuno è disposto a pagare una fortuna pur di scoprire la verità sulla scomparsa del marito.
Entra in scena Gianantonio Farina, ex commissario ai vertici di un’agenzia di sicurezza, conosciuto dai suoi soci come “il Grigio” e dai dipendenti come “il Dottore”. Farina è responsabile delle indagini non autorizzate, e questa indagine è talmente riservata che pochissimi ne conoscono il vero motivo. Farina fa pedinare e intercettare Ludovica, assegnandole il nome in codice di “Trudy”.
Mentre i due protagonisti si muovono in mondi lontanissimi, si ritrovano al centro di un complesso intrigo di potere, dove ognuno fa le proprie mosse nell’ombra e la posta in gioco diventa sempre più alta.
I personaggi di Trudy hanno sfaccettature oscure e complesse. Nessuno è realmente positivo, e questo riflette la crudezza della realtà che Carlotto dipinge. La protagonista, Ludovica, è una figura costantemente sballottata tra i moti del proprio ego e i morsi del senso di colpa, mentre gli altri personaggi sono spietati e privi di morale, rappresentando un vivido specchio delle nostre umanissime debolezze.
La scrittura di Carlotto è coinvolgente, mantiene il lettore incollato alle pagine per la maggior parte del libro. Nonostante alcuni potrebbero trovare l’epilogo meno esplosivo rispetto ad altre opere dell’autore, la costruzione della storia a me ha convinto e appassionato.
Consiglio Trudy a chi ama le sfumature noir e apprezza la scrittura cruda e realistica, carnale a tratti. Massimo Carlotto continua a dimostrarsi un maestro del genere, capace di sorprendere e coinvolgere i suoi lettori con ogni nuovo romanzo.
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