Consigliamo oggi a tutti frequentatori del Thriller Café la lettura dell’ultimo straordinario romanzo, edito da Edizioni E/O, di Michel Bussi, dal titolo “Tutto ciò che è sulla terra morirà”.
Michel Bussi è il giallista francese attualmente più venduto oltralpe. Nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi, insegna geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi, ma dello stesso autore ricordiamo anche Tempo assassino, Non lasciare la mia mano, Mai dimenticare, Il quaderno rosso, La doppia madre, La Follia Mazzarino, Forse ho sognato troppo, Usciti di Senna e La caduta del sole di ferro. N.E.O. 1.
L’autore, già affermato nel panorama del giallo europeo, nel 2017 pubblicò questo stesso romanzo con il titolo “La dernière licorne” sotto lo pseudonimo di Tobby Rolland, scoprendo il successo di un suo epico lavoro senza che il pubblico venisse influenzato dalla fama ormai acquisita del reale autore. Bussi oggi firma finalmente il suo romanzo, acquisendone la meritata paternità e, ripubblicandolo con altro titolo, ci regala un’emozione profonda ed epica, come l’avventura raccontata nelle 500 pagine del romanzo.
Un’avventura, infatti, che ci porta da una parte all’altra del globo, in un ritmo scatenato di intrighi e fughe in cui i protagonisti cercheranno di ricomporre i pezzi di un puzzle che racconta i segreti più celati dell’origine stessa dell’umanità e delle leggende ad essa legate.
Zak Ikabi, avventuriero determinato, si troverà invischiato completamente nelle maglie di un conto alla rovescia che ha un’unica meta, la cima del monte Ararat, accompagnato dalla glaciologa Cecile Serval e dal professore Arsene Parella. Una grande ombra scura sprofondata nei ghiacci sulla cima del monte Ararat. I segreti del Libro di Enoch custoditi nei sotterranei del Vaticano. Frammenti dell’arca di Noè venerati come reliquie in un remoto monastero armeno. Una misteriosa bambina dagli occhi grigi troppo alta per la sua età. Il tatuaggio dell’unicorno che contraddistingue i membri di una setta con un nome da angeli ribelli. Questi e molti altri elementi caratterizzeranno la corsa dei nostri protagonisti, inseguiti e spesso anticipati da chi di quel segreto vuole averne l’esclusiva.
Ritmo incalzante in scenari da favola è ciò che l’autore offre ai suoi lettori, con magnifica capacità espositiva e descrittiva, creando e ricreando immagini e situazioni in uno spettro di circostanze che varia dal cinico al divertente, dall’estremo al mistico, in un caleidoscopio di domande e risposte che l’autore cerca e che trova passo dopo passo, giungendo certamente prima alla soluzione, ma volendo ad ogni modo godersi fino in fondo l’avventura per poter assaporare infine una verità sconvolgente, biblica e antibiblica, vera e non vera, ma gustosa e coinvolgente.
Un romanzo stile Dan Brown, come tanti presenti nelle nostre librerie nell’ultimo ventennio, ma che riesce comunque a distinguersi per accuratezza storica, per capacità di scrittura e per le immagini vivide dei paesaggi e degli uomini che caratterizzano questo splendido romanzo che, piaccia o non convinca, dimostra comunque di meritare un posto sui nostri scaffali.
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