Uccidimi di Bill JamesSellerio Editore continua la pubblicazione dei romanzi di Bill James appartenenti all’imperdibile serie Harpur & Iles e questa volta tocca a Uccidimi, uscito in originale nel 2000 con il titolo di Kill Me e arrivato ora in Italia per la traduzione di Alfonso Geraci.

Sale quindi a otto il numero dei volumi di questo ciclo pubblicati dalla casa editrice palermitana e, oltre al presente Uccidimi, ricordiamo anche Protezione (2008), Confessione (2009), Club (2010), Rose, rose (2011), Il detective è morto (2012), Il mattatore (2012) e Un taglio radicale (2015).

I fan di questo grande scrittore gallese possono comunque dormire sonni tranquilli in quanto Bill James, nel momento in cui vi scriviamo, è già arrivato a quota 33 romanzi di questa serie, all’insegna di una prolificità che ha dell’incredibile, in particolare se pensiamo che è molto attivo anche su altri fronti e impiegando vari pseudonimi.

E noi di Thriller Café non siamo certo i soli ad ammirare l’autore britannico, visto che per presentare Uccidimi si è mosso uno dei migliori scrittori italiani di genere, Marco Malvaldi, che su La Stampa scrive: “Un’altra puntata dell’eterno carosello tra Legge e Crimine all’interno del quale, per distinguere l’una dall’altro, l’unica cosa da fare è chiedersi chi ha iniziato prima.

Non ci sembra un caso che sia proprio Malvaldi a incensare James visto che, a nostro parere, i due condividono più di un tratto in comune, in primis l’ironia, il sarcasmo e certo sguardo nei confronti della società.
E ora qualche parola sulla trama di Uccidimi.

Ralph Ember è un baronetto della droga piuttosto anomalo: ecologista, convinto europeista e da tempo impegnato sul fronte civico e sociale, è però anche il proprietario di un locale dal passato storico e dal presente da luogo di incontro fra malavitosi e punto di distribuzione di droga per jet set e vip.

Questa trasformazione è accaduta nel corso del tempo: mentre i regolamenti di conti continuavano a sfoltire le fila dei criminali, Ralph è riuscito a tenere un profilo basso e il suo posto è diventato man mano “il” locale dei gangster. Ember vorrebbe mollare tutto ma non è facile e così continua a portare avanti il locale che è ora come una pentola a pressione destinata, prima o poi, a esplodere.

E l’innesco dell’esplosione è dato da due sicari che aprono il fuoco uccidendo due clienti: il loro reale target però era Naomi, un’infiltrata della polizia, inconsapevole pedina di doppi giochi e schemi segreti. Comincia quindi un mortale ballo fra l’infiltrata in cerca di vendetta, le due cosche cittadine continuamente in fragile equilibrio pacifico, pronte a colpire la banda nemica appena emergerà qualche debolezza, vari agenti di polizia più o meno corrotti, ognuno con il suo schema, tutti coordinati da un capo incapace, e infine la malavita londinese, che vuole espandersi e ha metodica di una ferocia inaudita per i criminali locali.

Tutti ingredienti letali che porteranno a confronti violenti, bilanciati da calcoli di convenienza e inaspettati sentimenti di giustizia.

In occasione dell’uscita di Uccidimi un prestigioso quotidiano come il Guardian si è sbilanciato scrivendo “È facile perdere ogni senso della proporzione, parlando della serie procedural di Bill James”: non possiamo che essere d’accordo.

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