Rizzoli offre a tutti i fan della brava Gillian Flynn l’occasione di completare la raccolta delle opere di questa autrice pubblicando Un buon presagio, racconto lungo che la brava scrittrice di Kansas City pubblicò originariamente nel 2014 con il titolo What Do You Do?
Con questo titolo il racconto fu infatti ospitato nell’antologia Rogues, curata da George R. R. Martin e Gardner Dozois. Un anno dopo, riadattato e con titolo diverso (The Grownup) trovò la via della pubblicazione a se stante e ora arriva in Italia con la traduzione di A. Cristofori.
Si tratta di una trama tutto sommato diversa rispetto a quella di altre opere di Gillian Flynn, visto che non mancano cenni al soprannaturale, ma ritroviamo anche alcuni degli elementi più caratteristici della sua narrativa, in primis dei personaggi femminili forti, interessanti e non necessariamente positivi.
Un buon presagio viene pubblicato proprio quando da molte parti, e anche qui a Thriller Café, si fa un gran parlare di quel sottogenere denominato “domestic noir” e di come stia conoscendo un momento di forte diffusione, una fase di successo che è più o meno iniziata proprio con la notorietà di Gone Girl.
La protagonista di Un buon presagio non ha un nome, noi lettori la incontriamo per la prima volta durante una mattina d’aprile piuttosto piovosa: abituata fin da piccola a vivere di espedienti, è stata anche prostituta e ora si adatta a fingersi medium e persona dotata di poteri mentali, in grado di leggere l’aura.
I suoi clienti sono in genere signore annoiate e facoltose, pronte a credere un po’ a tutto pur di trovare qualche emozione e quando nel piccolo locale entra Susan Burke, ecco che la nostra “sensitiva” è piuttosto rapida nel giudicarla una cliente come tante altre, benestante e i cerca di qualche piccolo brivido.Scoprirà ben presto di essere ben distante dalla verità: Susan Burke non è interessata a conoscere i segreti della sua aura e chiede alla sensitiva di accompagnarla nella sua casa vittoriana che, a quanto pare, è teatro di fatti inquietanti. Quando giungerà nella splendida e sinistra magione, la medium si accorgerà ben presto che potrebbe davvero esserci qualcosa di soprannaturale all’opera e che il centro di questi eventi potrebbe essere Miles, il figliastro quindicenne di Susan, un ragazzo dal comportamento disturbato e talvolta violento, capace di raccontar molte storie.
Ma sono soltanto storie? Oppure la casa è davvero maledetta? In un continuo gioco a rimpiattino fra realtà e fantasia, fra invenzione e verità, ci avvicineremo al sorprendente finale…
Con la pubblicazione di Un buon presagio il lettore italiano ora ha a disposizione l’intera bibliografia di Gillian Flynn che, oltre al presente racconto lungo, comprende anche i seguenti romanzi: Sulla pelle, Nei luoghi oscuri e L’amore bugiardo.
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