Sebbene la nuova sede sia arrivata solo da un paio di mesi, Thriller Cafè è aperto da un bel po’, e fin dagli esordi il vostro barman ha cercato di tenere d’occhio altri blog che trattassero di narrativa thriller/noir, per imparare, e per tenersi aggiornato. Uno dei miei punti di riferimento era ed è L’Angolo Nero, curato da Alessandra Buccheri. Poiché credo che sia proficuo e stimolante offrire ai miei visitatori punti di vista che non siano soltanto il mio, ho deciso di inaugurare con lei una rubrica dedicata a interviste a personaggi più o meno noti che hanno a che fare col mondo del giallo in senso ampio. Ecco le due chiacchiere che abbiamo scambiato…

[Thriller Cafè]: Ciao Alessandra, benvenuta al Thriller Cafè. Per rompere il ghiaccio, una domanda facile: chi è Alessandra Buccheri?
[Alessandra Buccheri]: Ah, per fortuna è una domanda facile… A malapena so cosa non sono: non sono un maschio, non sono un astronauta, non sono il presidente degli USA. Per il resto, sono (potenzialmente) quasi tutto. Una persona in continua evoluzione, direi. E anche una persona molto impegnata, come avrai capito dal ritardo nelle risposte…

[TC]: Be’, assodato cosa non sei, veniamo allora al tuo L’Angolo Nero: è uno dei blog dedicati alla letteratura nera più completi e interessanti; com’è nato, e perché?
[AB]: Intanto grazie per i complimenti. L’AngoloNero è nato per caso. Nell’ottobre 2005 collaboravo con “Il Falcone Maltese”, rivista di giallo e noir: scrivevo un mucchio di recensioni ma restavano fuori dal cartaceo moltissimi libri di cui, per mancanza di spazio, non riuscivo a parlare. Poi ho letto su un quotidiano free press che Blogosfere, un nuovo network di informazione, cercava blogger “a tema” e invitava a proporre le candidature. Io conoscevo un po’ il mondo dei blog e avevo tanto materiale a disposizione, così li ho contattati. Il tema è piaciuto, ed eccomi qua… Ci sono stati dei cambiamenti in corso d’opera, ma dopo oltre due anni l’entusiasmo è ancora intatto.

[TC]: Ci racconti la più grande soddisfazione e il più grande cruccio a esso legati?
[AB]: Non mi vengono in mente momenti particolarmente “illuminanti”, né in un senso né nell’altro. In generale mi dà molta soddisfazione quando sul blog si sviluppano dei dibattiti, o quando vedo che post vecchi di due anni sono ancora letti e commentati: sono cose che danno un senso a questa passione. Quanto al cruccio, uno c’è: mi dispiace che il mio blog non sia letto come quello di Beppe Grillo…

[TC]: Sono anni ormai che sei in pista: cosa trovi sia cambiato nella rete, rispetto a quando hai iniziato a bloggare, e in particolare per quanto ruota attorno al thriller/noir?
[AB]: Ho visto molti blog chiudere e altri trasformarsi. Penso che sia fisiologico. Ma il cambiamento maggiore che ho riscontrato è che quando ho iniziato a bloggare nessun autore italiano (che io sappia, ma accetto smentite) aveva un blog, mentre ora sono in molti. Credo che in questi anni sia stata colta l’importanza di internet come mezzo di promozione e di dialogo con i lettori.

[TC]: Sul tuo blog hai intervistato numerosi autori, anche piuttosto importanti: hai da raccontare qualche aneddoto simpatico o qualche retroscena inedito riguardo a qualcuno di loro?
[AB]: Non posso certo rivelare i retroscena! 😉 Beh, una volta ho cancellato per sbaglio un’intervista appena registrata. Panico. Per fortuna lo scrittore aveva risposto alle domande in modo così interessante che certe frasi mi si erano impresse in mente, tanto che ne è venuto fuori un pezzo meraviglioso, forse addirittura migliore che se avessi trascritto parola per parola…

[TC]: Allargando un po’ il tiro, dove sta andando il thriller secondo te? E’ un genere che ha già esplorato tutti i sentieri possibili?
[AB]: Sì, più o meno sì. A mio avviso adesso il thriller (in senso lato: giallo, noir, etc etc) ha bisogno di reinventarsi, o almeno di contaminarsi – termine che Luigi Bernardi, il più grande talent scout italiano, detesta – per non annoiare.

[TC]: Il “made in Italy” vende – a parte qualche nome, e qualche sporadico caso editoriale – poco rispetto ai romanzi stranieri, eppure di italiani bravi ce ne sono. Cosa pensi a riguardo?
[AB]: Siamo degli inguaribili esterofili. Ma la colpa non è solo dei lettori: anche gli editori preferiscono investire sullo straniero – magari già quotato in patria, e quindi di sicuro successo – piuttosto che sull’italiano. È un dato di fatto.

[TC]: La piccola editoria come si colloca in questo quadro: un esordiente che scrive un giallo o un thriller che prospettive credi abbia? Esiste, a tuo parere, chi si butta sul genere solo perché sembra che “tiri”?
[AB]: Assolutamente sì. Anzi, non pochi autori ammettono di non amare il genere, pur scrivendolo, e di “usarlo” solo come espediente per pubblicare. Eclatante poi il caso di chi, dopo un paio di romanzi di genere, vira al mainstream. Ma – altro dato di fatto – la narrativa non vende (salvo rare eccezioni) tanto quanto la letteratura di genere. Quanto alla piccola editoria, anche quella ha fatto fortuna sfruttando il filone. Ovviamente chi ha perso, in tutta questa operazione, sono i lettori, perché la quantità è andata a scapito della qualità.

[TC]: Cosa legge Alessandra Buccheri?
[AB]: Mi piacerebbe poter rispondere: di tutto. Ma il tempo è quello che è… Al momento sto leggendo “Ancora dalla parte delle bambine” di Loredana Lipperini (quasi finito) e “L’ottava vibrazione” di Carlo Lucarelli (a metà), ed entro il fine settimana conto di aver terminato anche il manoscritto di un amico e la copia staffetta di un romanzo “di genere” che uscirà a breve.

[TC]: Che progetti hai, legati ad Angolo Nero e non solo, per l’immediato futuro?
[AB]: In campo editoriale, nessuno. È una passione e tale resterà, temo. La mia vita professionale è in altro ambito… Per quanto riguarda l’AngoloNero credo che, d’accordo con la redazione di Blogosfere, punteremo ad ampliare i contenuti, con “incursioni” fuori dal giallo. Mi piacerebbe anche sfruttare al meglio le possibilità della tecnologia, ad esempio con video o altri contenuti multimediali. Vedremo…

[TC]: Ok, credo abbiamo investigato abbastanza su di te 😉 Grazie per la disponibilità e buon lavoro. Speriamo di rivederti ogni tanto come cliente, qui al Thriller Cafè!
[AB]: Ovviamente sì, sei stato già aggiunto ai blog che leggo quotidianamente… Per me un muffin al cioccolato e un caffè al vetro, grazie 🙂

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: