Un giorno di calma apparente - Arwin J. Seaman

Per la seconda volta torniamo sull’isola di Liten, in Svezia, di fronte alla costa di Malmo: è tornato in libreria, sempre per Piemme, Arwin J. Seaman, pseudonimo di uno scrittore italiano. Il suo “Un giorno di calma apparente” è il secondo capitolo della serie thriller che ci ha portati a conoscere Liten, isola di fantasia (ma molto molto realistica) in cui da un anno accadono fatti a dir poco strani, per non dire spaventosi.

Eravamo approdati sull’isola insieme a Henning Olsson, un anno fa, per risolvere il caso di tre ragazze barbaramente uccise sulle rive del lago vulcanico. Così avevamo avuto modo di conoscere molti abitanti del luogo, il loro modo di pensare, le loro recriminazioni… soprattutto quelle di Malin Dahlberg, la sedicenne, irrequieta figlia del capo della polizia, che ha una vera ossessione per la popolarità social e mette in pratica stratagemmi sempre più estremi per ottenerla. Per esempio, fa video in cui simula di lasciarsi andare, precipitando in mare da un’altura… il problema è, però, che certe trovate poco intelligenti sono emulabili ed emulate. E accade infatti che un suo coetaneo, Ake, mentre fa un video parodia per prenderla in giro, precipiti davvero da quell’altura e muoia. Ovviamente l’ondata di veleno, accuse, insulti investe una Malin già invisa a molti per via di quanto accaduto l’anno prima (e già oggetto del primo volume della serie, Omicidio fuori stagione). Le minacce verso di lei si fanno sempre più concrete man mano che vengono fuori particolari su quanto accaduto ad Ake, ma parallelamente anche le indagini sembrano convergere proprio su Malin. E se, come crede la ragazza, la morte di Ake non fosse stata solo l’esito tragico di una ragazzata? E se dietro ci fosse altro?

Sarò sincera: nell’approcciarmi a questo libro partivo da aspettative alte, forte del ricordo più che positivo del primo romanzo. “Un giorno di calma apparente”, tuttavia, mi ha preso meno del suo predecessore: l’ho trovato meno adrenalinico, più piatto, più statico, meno coinvolgente. Probabilmente – ma è solo un’ipotesi – ciò è dovuto al cambio di protagonista: se nel primo volume il piano narrativo ruotava attorno a Henning Olsson, mago della scientifica ombroso, controverso ma infallibile, qui tutto si concentra sin da subito sul personaggio meno appetitoso (anche se narrativamente una vera miniera di spunti), del romanzo precedente, la poco simpatica – per non dire spocchiosa e antipatica – Malin, con questa sua aura da dramma adolescenziale, con la sua spasmodica ambizione di popolarità, con i suoi conflitti irrisolti e le sue azioni sconsiderate che inevitabilmente finiscono per ricadere sugli altri e sull’isola stessa. A proposito di Liten, anche l’ambientazione – pure importante – rispetto al primo romanzo qui resta sullo sfondo: per com’è congegnata la trama, tutto accade soprattutto in ambienti privati, interni, che potrebbero essere ovunque, non necessariamente su quell’isola della Svezia, il che fa inevitabilmente perdere unicità e fascino alla storia.

Pregi innegabili del thriller sono la scrittura di Seaman, sempre precisa, puntuale, mai sbavata, nonché l’architettura dell’intreccio, ossia lo snodarsi e lo svolgersi della trama che, per quanto troppo lento ed avvitato per i miei gusti, regala colpi di scena ad ogni svolta. Il finale, poi, mi ha ridato gioia e speranza: ho ritrovato il Seaman e la Liten del primo libro. Altro punto a favore è senz’altro la tematica principale: la pericolosità di certi comportamenti sui social, il rischio di emulazione, ma anche il concreto pericolo che chi si nasconde dietro la tastiera non sia chi dice di essere o sia mosso da motivazioni tutt’altro che innocue. Avrei preferito che tutto questo fosse trattato in modo meno tortuoso, ma anche qui, è questione di gusti.

Un giorno di calma apparente” rimane un buon thriller, prosieguo di una serie interessante e dall’alto potenziale. Magari, nel prossimo romanzo, sarebbe bello approfondire la figura di Annelie Lindaal, ben tratteggiata nel primo libro, in crescita ma comunque marginale in questo… sarebbe bello vederla protagonista di uno dei prossimi capitoli della serie.

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Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 168 articoli:

Libri della serie "L'isola di Liten"

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