Un giorno solo di Felicia YapArriva nelle nostre librerie Un giorno solo di Felicia Yap, uno dei romanzi di genere che il sottoscritto attendeva con maggiore curiosità da quando aveva cominciato a leggerne su testate estere.
Apparsa nel 2017 con il titolo di Yesterday, l’opera aveva destato immediato interesse per la complessa e difficile situazione di partenza e per le implicazioni filosofiche che derivano dal mondo creato da Felicia Yap.

Ora Un giorno solo giunge anche in Italia grazie a Piemme, per la traduzione di Stefano Bortolussi. Ma ancor prima che subire il fascino delle premesse di Un giorno solo, si rimane francamente stupefatti dal curriculum dell’autrice.

Nata nel 1980 a Kuala Lumpur, In Malesia, Felicia Yap studia biochimica all’Imperial College di Londra e, non soddisfatta, prende un dottorato in storia a Cambridge.
Lavora per il Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare a Heidelberg ma trova anche il tempo per fare la giornalista sia a Singapore che nel Regno Unito e scrive per testate quali The Economist e The Business Times.

Ah, sì, è anche una bravissima ballerina ed è stato proprio mentre ballava che le è venuta l’idea portante di Un giorno solo: “come è possibile risolvere un caso di omicidio se si è in grado di ricordare solo quanto successo ieri”?
Partendo da questo presupposto la Yap non si è accontentata, come avrebbero fatto molti altri autori e come abbiamo visto accadere in vari romanzi e film (Memento, per citare l’associazione più ovvia), di limitare questa condizione mentale a un singolo protagonista: tutto il mondo ne è afflitto.
Ma andiamo a dare uno sguardo alla trama di Un giorno solo per capire un po’ meglio questa intricata faccenda.

Claire Evans si sveglia ogni giorno nella sua casa, in una cittadina che sorge vicino a Cambridge, e come ogni giorno deve consultare una serie di appunti elettronici per ricordare a grandi linee buona parte della sua vita e chi sia l’uomo che le dorme accanto.

Claire appartiene infatti ai Mono: un insieme di persone (la maggioranza) che, superati i diciotto anni, non sono più in grado di accumulare nuova memoria e riescono a ricordare solo il giorno precedente. Oltre a loro ci sono anche i Duo, un gruppo più ristretto di soggetti che hanno il leggero vantaggio di riuscire a ricordare due giorni al posto di uno.

Queste condizioni impongono sforzi fuori dal comune a chiunque: occorre imparare ogni volta una serie di informazioni e anche le emozioni assumono un ruolo diverso. E parlando di emozioni, Claire ha sempre paura, almeno da quando suo marito, Mark, è stato accusato dell’omicidio di una donna. Claire dovrà quindi unire le sue forze con quelle di Hans Richardson, detective della polizia del Cambridgeshire, per capire chi ha ucciso quella donna e cercare di scagionare suo marito. Sempre che Mark non sia davvero colpevole.

Un giorno solo è stato un esordio letterario al centro di una accanita battaglia, con più di una ventina di agenti letterari che hanno cercato di far entrare l’autrice nella loro scuderia, e un contratto finale con una cifra elevatissima per una autrice alle prime armi.
Scopriremo presto se ne sia valsa la pena.

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Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 178 articoli: