Bruno Morchio alterna la produzione di romanzi appartenenti alla serie di Bacci Pagano con titoli stand alone, come il presente Un piede in due scarpe, pubblicato da Rizzoli.
Ma poco importa chi siano i personaggi che affollano le pagine delle opere di Morchio, perché la protagonista principale rimane sempre e solo lei, Genova.
Una città che per le sue caratteristiche uniche, fra l’ambiente del porto e gli infiniti carrugi, fra splendidi quartieri residenziali e minuscole crêuze, ospita una umanità varia ed è terreno fecondo per molti tipi di storie e, ovviamente visto che ne stiamo parlando su Thriller Café, anche per ogni tipo di crimine.
E di crimini Bruno Morchio ce ne ha raccontati molti nei suoi circa tredici anni di attività letteraria: in Un piede in due scarpe sceglie di prendere qualche distanza dal presente, torna al 1992 ma quel che ci racconta sono comunque dinamiche che sembrano rimaste immutate da allora.
E insieme a Genova, altro grande elemento di forza delle storie di Bruno Morchio è lo scavo psicologico riservato ai suoi personaggi, non solo ai protagonisti ma anche a molti comprimari. Giocoforza, verrebbe da dire, visto che l’autore è psicologo e psicoterapeuta, e in Un piede in due scarpe spunta anche un altro importante elemento della formazione di questo scrittore, ovvero l’influenza di Carlo Emilio Gadda.
Bruno Morchio si laureò proprio con una tesi su La cognizione del dolore. E in Un piede in due scarpe spuntano vari elementi cari al grande autore milanese, dalla fluidità nell’alternanza dei registri all’uso del dialetto, fino alla galleria di personaggi peculiari e particolari.
1992: Genova sta attraversando un fecondo periodo di trasformazione grazie all’anniversario dei cinquecento anni dalla scoperta dell’America, e a goderne in particolare è il fronte del porto. Ma sullo sfondo di una fase positiva per la città, la vita quotidiana procede come sempre, fra amori, lavoro e, anche, crimini di ogni tipo.
Fra questi, particolarmente efferato è l’omicidio di Luca, che sconvolge profondamente il suo gruppo di giovani amici e porta alla luce una ragnatela di passioni e segreti tessuta nel corso di anni. Dopo poco tempo i sospetti cominciano a concentrarsi su Teresa e il caso sembra avviarsi a una facile chiusura.
Ma Diego Ingravallo, commissario di polizia, e Paolo Luzi, psicologo con il dono di identificare all’istante le menzogne, non sono convinti dalla velocità con la quale si è puntato il dito verso Teresa e avviano un’indagine che li porterà a confrontarsi con varie facce di Genova, dai salotti bene ai quartieri operai, scoprendo inesorabilmente un abisso di terrore e ossessioni che risulterà particolarmente doloroso ma li porterà sempre più vicino alla verità.
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- Morchio, Bruno (Autore)