Oggi ci ritroviamo a parlare di Un respiro nella neve, thriller scritto a quattro mani, nato dalla penna di Mary Higgins Clark e Alafair Burke, due scrittrici di thriller affermate nel panorama libresco internazionale che ci propongono una storia di sangue molto chic.
Questo termine non è per niente casuale, anzi, come presto capirete leggendo la trama, che potrebbe sembrarvi un po’ banale, già vista a primo impatto, l’ambiente del variety e della moda è strettamente connesso a ciò che ci apprestiamo a leggere. Quanto vi consiglio è di non lasciarvi ingannare dalle apparenze!
D’altronde, come si dice, non si giudica mai un libro dalla copertina, no?
Sono passati già tre anni da quando la ricca signora Virginia Wakeling, membro del Metropolitan Museum of Art, nonché uno dei suoi maggiori donatori, viene ritrovata morta nella neve, gettata dal tetto durante la notte del Met Gala.
Il principale sospettato, Ivan Gray, suo fidanzato e personal trainer di vent’anni più giovane, è rimasto impunito per mancanza di prove oggettive. Ivan è il proprietario di un’attività finanziata in larga parte dalla defunta, la quale è frequentata anche da Ryan Nichols, il nuovo presentatore di Under Suspicion.
È stato proprio quest’ultimo a proporre a Laurie Moran, l’ideatrice dello show televisivo che si occupa di indagare sui cold cases, di fare luce sulla vicenda. Così, dopo un po’ di riluttanza, Laurie si rende conto che i sospettati sono molti e tutti dotati di alibi di ferro: collezionisti, promotori immobiliari, imprenditori.
La lista si allunga e i segreti rischiano di diventare troppo pericolosi. Così Laurie scoprirà che anche un invito al Met Gala può essere mortale.
Allora, parto col dirvi che mi è piaciuta molto l’ambientazione: l’annuale Met Gala che si tiene a New York è un evento straordinario, chic, di classe, in cui partecipano le celebrità più in vista del momento. Non si vedono molti thriller ambientati in una location tanto caratteristica, quanto realistica, e ciò ci consente di “toccare” con mano il delitto che viene compiuto.
L’immagine della povera Virginia, il cui corpo si raffredda nella neve, è davvero d’impatto. Colpisce subito il lettore per la potenza con cui la visione è evocata; ne sono rimasto anche un po’ turbato, devo confessarlo.
È il vero punto d’inizio del romanzo, la scintilla che innesca la storia e permette al lettore di chiedersi “Perché proprio lei? Perché non uno dei vip che affollano il Metropolitan Museum of Art?”.
Ho apprezzato molto l’analisi introspettiva che viene fatta per i personaggi, non solo quelli principali come Laurie e Ryan, ma anche per il corredo di secondari che si aggirano sullo sfondo. Sono stati tutti ben descritti dal punto di vista psicologico, ben costruiti, hanno dinamiche molto reali. Appaiono subito come personaggi vicini a noi, incredibilmente materiali, frutto senza dubbio della qualità artistica di entrambe le autrici.
Il libro è scritto bene, ogni vicenda è funzionale a far venire a galla segreti e mezze verità. Il ritmo non è veloce: non è quel tipo di thriller in cui è tutta una corsa verso l’assassino, no. Permette al lettore di processare le informazioni che gli sono fornite, pian piano, ma allo stesso tempo lo incuriosisce.
In sostanza, un libro che vale la pena di essere letto! Straconsigliato!
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- Higgins Clark, Mary (Autore)