Recensiamo al Thriller Café “Un segreto ben custodito” di Jeffrey Archer: come recita il sottotitolo si tratta del terzo capitolo de “La saga dei Clifton” iniziata in lingua originale nel 2011 e approdata in Italia nel 2018 grazie alla casa editrice HarperCollins e alla traduzione di Seba Pezzani.
Le vicende raccontate si svolgono per la maggior parte in Inghilterra tra il 1945 e il 1957. Il voto alla Camera dei Lord su chi debba ereditare la fortuna della famiglia Barrington cambierà la vita di Harry Clifton e Giles Barrington: il primo torna in America per promuovere il suo ultimo romanzo mentre la sua amata Emma va alla ricerca della bambina che era stata trovata nell’ufficio di suo padre la notte in cui era stato ucciso; Giles invece deve difendere il suo seggio alla Camera dei Comuni, apprendendo con preoccupazione il nome del candidato scelto dai Conservatori. Sarà Sebastian Clifton, il figlio di Harry ed Emma, a cambiare il destino dello zio. Nel 1957, Sebastian vince una borsa di studio a Cambridge, ma dopo essere stato espulso da scuola, viene coinvolto in una frode internazionale su una statua di Auguste Rodin che vale molto più della cifra raggiunta da Sotheby’s.
Anche questo terzo libro della saga è diviso in paragrafi, ognuno dedicato a un personaggio e a un arco di tempo ma, a differenza dei due precedenti romanzi, l’autore non utilizza flashback, preferendo una narrazione lineare e cronologica; inoltre Archer comincia a delineare il cambio generazionale, rendendo Sebastian, e molto probabilmente anche sua sorella Jessica, protagonista del punto cruciale di “Un segreto ben custodito” e del seguito della saga.
Sappiamo che la giovinezza dell’autore (per sua stessa ammissione) sembra essere la fotocopia di quella del giovane Harry – orfano e talentuoso – e che quindi sono presenti diversi aspetti autobiografici sia nella storia che nel carattere; questo rende lo spunto narrativo non originalissimo forse, ma in compenso il plot è saldo e forte di tutti gli elementi tipici del feuilleton: la storia d’amore passionale, la scalata sociale e politica, cospirazioni, intrighi e soprattutto la frammentazione della vicenda in puntate che ha lo scopo di mantenere viva la curiosità del lettore.
Anche la costruzione è ineccepibile: come accennavo, i capitoli si concentrano su un ruolo per volta e la storia procede seguendo la linea del tempo; la tensione è palpitante e le svolte improvvise sono distribuite a mestiere. L’ambientazione storica è curata e descritta con dovizia di particolari e i personaggi sono illustrati con sapienza, sia i principali che i secondari.
Come è facilmente immaginabile, il romanzo si chiuderà rispondendo a molte domande e creandone di nuove mediante un colpo di scena clamoroso nelle ultime righe: non ci resta che aspettare il seguito – “Attento a quel che desideri” – in uscita a settembre di quest’anno sempre per HarperCollins.
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