Una brava madre - Elisabetta Cametti

In Una brava madre due vicende corrono parallele: il ritrovamento, accanto a un cadavere, di una giovane tatuatrice che dichiara di essere lei l’assassina, ma anche di non sapere né chi è l’uomo né perché l’ha accoltellato e la misteriosa scomparsa di un editore di successo.

A indagare sul primo caso sarà Annalisa Spada, capo della Squadra Mobile di Milano, che fin da subito non riesce a credere che la tatuatrice dai capelli blu sia la vera responsabile dell’omicidio. Perché si trovava lì in quel luogo isolato e abbandonato? Come è arrivata visto che non ha la patente?

A occuparsi, invece, del secondo mistero sarà la giornalista televisiva Giorgia Morandi, famosa per aver risolto numerosi casi di scomparsa che sembravano non aver né capo né coda. Giorgia, soprannominata da tutti la Liz Taylor della televisione, è famosa non solo perché i suoi occhi sono di colore viola, ma soprattutto perché riescono a “vedere” dettagli che altri non scorgono…

«Chi siamo ce l’abbiamo stampato in fronte. Desideri, ossessioni, paure, vizi e virtù, sogni e incubi: tutto ciò che proviamo si manifesta nelle nostre scelte. Come passiamo il tempo, quali luoghi frequentiamo e con chi, cosa mangiamo e dove. Come ci vestiamo, quanta importanza diamo a una situazione piuttosto che a un’altra… le nostre abitudini, il linguaggio che usiamo… cosa ce lo fa venire duro e cosa ci fa sentire a disagio. Ognuno di noi è una fotografia ricca di colori e sfumature, di luci e ombre. È tutto lì, basta guardare con attenzione.»

Come si intuisce, fin dal titolo, il fil rouge del romanzo è la maternità. Quale definizione possiamo dare al concetto di madre, ma soprattutto “chi può essere definita una brava madre”?

“Una madre può essere luce o buio assordante.

Il pilastro che regge il nostro futuro o l’abisso in cui sprofondiamo.

Non ci è concesso scegliere chi ci dona la vita: qualcuno nasce in un abbraccio, qualcun altro all’inferno.”

Il romanzo sembra suggerirci che non c’è un’unica definizione e le donne presenti nella narrazione incarnano, infatti, tipologie diverse. C’è quella che dedica la propria vita ai figli e quella che antepone il proprio successo personale al benessere della prole; colei che desidera diventare madre a ogni costo e con ogni mezzo e chi rinuncia alla maternità perché si ritiene inadeguata; chi cerca disperatamente di salvare il proprio figlio e chi, invece, non sembra vedere i pericoli; chi cerca per tutta la vita un figlio scomparso e chi occulta prove che potrebbero invece essere indizi per ritrovarlo. E così Giorgia, Annalisa, ma anche Sveva, Penelope e tante altre, grazie al profondo scavo psicologico fatto da Elisabetta Cametti, si riveleranno a noi con tutte le loro fragilità, debolezze, imperfezioni, sensi di colpa e rancori.

Finora, ho letto tutto ciò che ha scritto questa bravissima autrice e attendevo con ansia la notizia di una nuova uscita. Come sempre, da grande perfezionista qual è, ha curato tutto nei minimi particolari: la trama è intrigante e ti cattura fin dalle prime righe, i personaggi sono tutti straordinari e poi c’è la scrittura che incanta. Ogni concetto, ogni riflessione, ogni frase, ogni vocabolo usato è studiato con cura alla ricerca della perfezione.

Le tematiche affrontate sono, come ormai ci ha abituato Elisabetta, di grande impatto emotivo e sociale e attualissime.

E poi ci sono gli animali, sempre al fianco dei protagonisti, perché si sa… è da loro che dobbiamo imparare il vero concetto di amore che è cura, dedizione assoluta e disinteressata, ma soprattutto amore incondizionato.

Lo stile di scrittura della Cametti riesce a essere secco e asciutto nei momenti di alta tensione e descrittivo il giusto quando vuole indurci a riflessioni profonde.

A mio modesto parere, con questo thriller psicologico potente e intenso, Elisabetta Cametti ci ha regalato un capolavoro.

Elisabetta Cametti è nata nel 1970 a Gattinara. Si è laureata in Economia e Commercio all’Università Bocconi e lavora da vent’anni nell’editoria, prima come Direttore Generale della divisione Collezionabili di De Agostini e ora a Londra nel gruppo internazionale Eaglemoss.

La stampa l’ha definita “la signora italiana del thriller”.

Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia (Giunti), suo thriller di esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo (Giunti) è stato pubblicato nel 2014 ed è considerato uno dei libri più amati del 2014 secondo un sondaggio di Panorama. Dove il destino non muore (Cairo Editore) è stato lanciato nel 2018. Katherine Sinclaire, protagonista dei romanzi della serie K, è stata battezzata “il contraltare femminile di Robert Langdon, l’eroe dei romanzi di Dan Brown”.

Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con il successo de Il regista (Cairo Editore). Caino (Cairo Editore) è stato pubblicato nel 2016. Entrambi molto apprezzati da pubblico e critica.

Muori per me (2021) è il suo primo thriller psicologico pubblicato da Piemme Edizioni seguito, ora, da Una brava madre (Piemme, novembre 2023).

I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.

Elisabetta è opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset.

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Una brava madre
  • Cametti, Elisabetta (Autore)

Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 122 articoli: