Una traccia nel buio di Arnaldur Indridason

Guanda ha pubblicato, con la traduzione di Alessandro Stort, Una traccia nel buio del prolifico islandese Arnaldur Indridason che continua a sfornare, accanto alle più celebri indagini del commissario Erlendur Sveinsson, anche vari romanzi slegati dalla serie.
Ecco quindi che torniamo a Reykjavík e dintorni e questa volta ad aspettarci ci sarà un curioso e inquietante caso collegato a esoterismo, folklore e leggende popolari.

Nella ormai grande e duratura corsa al Grande Nord è piuttosto difficile (anche se talvolta accade) battere le latitudini proposte da Arnaldur Indridason: la sua Reykjavík, oltre a essere la capitale di Stato più a Nord del mondo è anche, sulla carta della sua fantasia, una città ad alto tasso di criminalità.
Spesso infatti non viene naturale pensarci, ma per una città di soli 120.000 abitanti ha ospitato, grazie a questo scrittore e altri suoi colleghi, un numero considerevole di delitti.

E Una traccia nel buio aggiunge perlomeno due cadaveri alla conta, uno recente e uno che ci richiede un viaggio nel tempo, indietro fino alla Seconda Guerra Mondiale e alle sue atrocità, un tempo in cui i terribili eventi degli scontri fra nazioni tendevano a nascondere più di una morte avvenuta per altri motivi.
Andiamo a scoprire di cosa narra Una traccia nel buio:

Tutto comincia nella Reykjavík contemporanea, con un signore anziano che viene trovato morto nel suo letto.
Ma forse tutto è cominciato ben prima, nel 1944, fra esoterismo e una bella ragazza, morta anche lei.
E in entrambi i casi chi indagherà si troverà di fronte più di una sorpresa, più di una svolta.

L’anziano signore è Stefán Þórðarson: un uomo senza amici, che non sembra aver lasciato molte tracce di sé durante i decenni, ed è morto soffocato nel sonno.
Konráð è ormai in pensione, ma è difficile dimenticare di essere investigatori ed ecco quindi che si ritrova spesso ad aiutare i suoi ex-colleghi, ed è particolarmente incuriosito dalla morte di Þórðarson.

L’uomo conservava vari ritagli di giornale, tutti riguardanti un vecchio caso di omicidio mai risolto, un cold case seppellito in un passato ormai ben distante, nella Reykjavík della Seconda Guerra Mondiale. Una bella ragazza morì, nel 1944, dietro il Teatro Nazionale, al tempo usato come base e deposito dalle forze britanniche e statunitensi.
Perché Þórðarson era ossessionato da quel caso? Per scoprirlo Konráð dovrà avventurarsi fra presente e passato, fra fiabe e superstizioni, occultismo e intrusioni che al tempo depistarono le indagini…

Classe 1961, laureato in storia e con un passato di giornalista e critico cinematografico, Arnaldur Indridason ha pubblicato il primo romanzo della serie del commissario Erlendur Sveinsson nel 1997 e da allora è già arrivato al tredicesimo capitolo, e alla sua bibliografia dobbiamo aggiungere anche altri romanzi slegati da quel personaggio.
Ha ricevuto in carriera vari premi, fra cui ricordiamo almeno il Gold Dagger Award del 2005 per La signora in verde.

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Una traccia nel buio
  • Indridason, Arnaldur (Autore)

Articolo protocollato da Redazione

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