Commentiamo quest’oggi, per gli affezionati amici del ThrillerCafé, l’esordio in casa Mondadori di Giorgio Bastonini, autore nato a Parigi ma che vive tra Latina e Milano, al suo secondo romanzo con protagonista il Pubblico Ministero Paolo Santarelli, anzi, come recita il titolo “Uno strano Pubblico Ministero”.
L’autore ci regala una bella emozione di lettura, in 280 pagine che scorrono come un bicchiere di vino in dolce compagnia, donandoci una storia seria e allo stesso tempo leggera.
Il romanzo affronta il caso dell’omicidio di due tunisini, la cui soluzione richiederà tutte le capacità deduttive del protagonista, il PM Santarelli, in un vortice di verità e menzogna, nel quale sarà costretto a scontrarsi contro due mondi a lui parimenti sconosciuti: le comunità islamiche in Italia e gli adolescenti.
Il romanzo procede ad un ritmo abbastanza incalzante, scorrendo con fluidità e sensibilità. Ecco, se dovessimo descrivere questo romanzo potremmo usare tre distinti aggettivi: sensibile, vellutato, leggero. Vediamo perché.
Innanzitutto, Bastonini crea un personaggio atipico, non troppo distante dai protagonisti di altri romanzi in quanto a proprietà e capacità, ma dotato di una sensibilità e un’allegria che si impone come elemento di novità sulla scena contemporanea del giallo/noir all’italiana.
La sensibilità di Paolo – perché non si può far a meno di chiamarlo per nome – è la sua caratteristica principale: un PM stropicciato, come lo descrive il suo stesso autore, informale, atipico, simpatico ed empatico, le cui lacrime di commozione non sorprendono, ma anzi coinvolgono il lettore che si immedesima.
L’intera storia è trattata con estrema sensibilità e tatto, affrontando tematiche tra le più difficili e non certo nuove, ma che si fa sempre molta fatica a digerire se non edulcorate con sapiente maestria espositiva.
Il romanzo, per niente lento, vola morbido sui continui cambi di rotta della vicenda, sugli stravolgimenti, sulle idee nuove e sui dettagli non notati, senza mai virare in brusche manovre, senza mai strattonare il lettore, ma accompagnandolo con mano vellutata nella storia delle difficoltà di integrazione delle comunità arabe in Italia, nella lotta generazionale e negli amori infranti o non detti.
Un romanzo che merita di essere letto per molteplici ragioni, prima fra tutte per le sensazioni che regala che, a prescindere dalla trama che scorre via placida e soddisfacente, rilassano il lettore, lo coinvolgono e lo stimolano alla riflessione.
Ci sono due modi per coinvolgere un lettore, a parere del sottoscritto: agguantarlo dalla cravatta e trascinarlo nella storia o abbracciarlo e accompagnarlo dolcemente in essa. In questo caso siamo di fronte alla seconda prospettiva, che oggi, in un modo parossistico e dinamico, si appalesa come piacevole sorpresa per un lettore.
Le dinamica processuali non particolarmente specifiche, poi, contribuiscono a questa leggerezza della lettura che, lo si ripete, è resa magistralmente in relazione a tematiche altrimenti dure e insidiose.
In conclusione, “Uno strano Pubblico Ministero” inaugura questo 2021 con una ventata di leggera allegria, con un protagonista ironico e caparbio, idealista e “stropicciato”, impacciato e goffo, ma così simpatico da convincere e lasciare nel lettore la voglia di leggere ancora e ancora di questo interessantissimo personaggio e della sua Latina, con le contraddizioni, luci ed ombre di tutta la nostra provincia italiana.
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Articolo protocollato da Nicola Agrelli
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Giorgio Bastonini torna con la seconda avventura del Pubblico Ministero Paolo Santarelli in un romanzo molto intenso, dove trova spazio anche il riferimento ad un fatto di cronaca realmente accaduto. Classe 1963, nato a Parigi […]
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