“Fatherland”, “Enigma”, “L’uomo nell’ombra” (Ghostwriter), “L’ufficiale e la spia”, sono titoli di film di grande successo, diretti da grandi registi – l’ultimo da Roman Polansky – che hanno avuto eccezionale successo al botteghino. Cosa hanno in comune? Sono stati tutti tratti da romanzi di Robert Harris (Nottingham, GB, 1957), già prestigioso cronista della BBC e ormai da decenni autore di thriller storici, che prontamente si confermano come best-seller. La chiave del successo di questo autore sta nella straordinaria capacità di documentarsi sul piano storico, quindi di rendere con eccezionale aderenza l’atmosfera del periodo in cui ambienta la trama , ma soprattutto Harris riesce a trasferire nella narrazione del romanzo la sua impareggiabile tecnica giornalistica. Il lettore è messo in grado di seguire la vicenda come se stesse assistendo in presa diretta allo svolgersi degli avvenimenti, calandosi completamente nell’ambiente descritto, nel suo tempo, nella sensibilità, nelle sensazioni della gente protagonista di quei giorni. Con questo nuovo romanzo dal titolo V2, Harris torna alla sua amata seconda guerra mondiale, durante la quale già aveva ambientato il precedente “Enigma”, raccontando le gesta e le sventure del grande matematico Alan Touring, che riuscì a decifrare la sofisticatissima macchina del codice segreto nazista.
Anche nel nuovo romanzo protagonista è una macchina, anzi molte macchine, mortali, spietate: i missili V2. Si trattava di razzi di immane forza esplosiva che i nazisti sparavano dal Continente sull’Inghilterra, viaggiavano tre volte oltre la velocità del suono a piombavano senza alcun preavviso sugli obiettivi, provocando migliaia di vittime e danni devastanti. Nel 1944, dopo lo sbarco in Normandia, la Germania stava ormai perdendo la guerra ma non era disposta ad ammetterlo, i V2 erano le famose armi segrete di Hitler con le quali la propaganda tedesca tentò di convincere il suo popolo che era ancora possibile ribaltare le sorti del conflitto e giungere alla vittoria finale. Sappiamo che era un’illusione, nonostante questi terribili ordigni la Germania fu sconfitta. Ma nell’autunno di quell’anno, quando inizia il racconto, non lo sa ancora nessuno, la partita è tutta da giocare. Non lo sa il giovane ingegnere tedesco Rudi Graf che, dopo esser stato tra i progettisti dei missili, lavora nella base tedesca di Scheveningen sulle coste dell’Olanda occupata, dove ha il compito di dirigere sul piano tecnico il lancio degli ordigni su Londra. Rudi non è un nazista, tutt’altro, ma la sua passione per la scienza astronautica, coltivata fin dalla fanciullezza, e l’amicizia con un eccezionale compagno di studi, il famoso Werner von Braun, che sarà il vero ideatore di quei missili, lo ha portato a dover collaborare con la macchina da guerra del Reich. E Rudi è ora costretto a vigilare sulla perfetta efficienza delle macchine distruttrici, guardato a vista dal colonnello Biwak, un SS che ha il compito di assicurarsi che il personale della base operi in assoluta fedeltà all’idea nazionalsocialista. Nemmeno Kay Caton-Walsh, ausiliaria dell’aeronautica militare britannica, può conoscere l’esito del conflitto, ma conosce molto bene gli effetti dei V2, con i quali ha un conto personale. Mentre è in un albergo di Londra, in intimità con il suo comandante, un uomo sposato, uno di quei missili ha sventrato l’edificio, proiettando in strada lei e il suo compagno, entrambi feriti e in una situazione alquanto imbarazzante. Kay nella vita civile è una ricercatrice archeologa, esperta nella localizzazione di antichi siti e insediamenti sulla base di rilievi fotografici aerei, ora la RAF utilizza il suo talento per tentare di individuare la base di lancio dei missili, che i tedeschi hanno ben mimetizzato. Il fatto personale spingerà la giovane ausiliaria ad unirsi ad un gruppo di donne che verranno inviate in missione segreta sul continente per individuare quella base e consentire poi ai bombardieri inglesi di distruggerla. Nasce così una sofisticata trama, densa di tensione e colpi di scena, in cui i destini di Kay e di Rudi viaggeranno parallelamente ma, è naturale, in guerra tra loro.
Anche se l’Autore si concede innegabili e ampie licenze storiche, V2 resta un romanzo che si legge tutto d’un fiato, che incolla il lettore con la magia della sua incalzante tecnica narrativa e la magia delle atmosfere di quel tragico ma seducente momento del nostro ‘900.
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