Ritorniamo a parlare di thriller in lingua originale questa settimana con un altro autore che ha voluto “evadere” dalla letteratura con la L maiuscola per passare a quella di genere (crime). Ai vari Vazquez Montalban, Eco, Pamuk e Durrenmatt si aggiunge infatti Benjamin Black, lo pseudonimo di John Banville, irlandese, uno dei massimo autori anglo-sassoni contemporanei (vincitore del prestigioso premio Man Booker nel 2005 con “The Sea”), scrittore di grande potenza ma leggero e poetico al tempo stesso.
Vengeance è il quinto romanzo della serie che Black – Banville ha creato con protagonista Quirke, un anatomo-patologo dai metodi poco convenzionali di stanza a Dublino all’inizio degli anni ’50. Serie di successo (è in uscita il sesto romanzo) inedita in Italia, da cui la BBC ha tratto un recentissimo serial TV con Gabriel Byrne nel ruolo di Quirke.
Quirke è uomo dalla personalità complessa, orfano (ma adottato da una famiglia di primo piano) ex-alcolista e con una vita personale e sentimentale…complessa. Black evita però di scivolare nello hard-boiled alla Ian Rankin e ne fa un detective “dilettante” (l’investigatore ufficiale è Hackett, commissario della Garda e amico di Quirke) con qualche spigolo ma di grande umanità. Molto abile a mettersi nei guai per la sua burbera generosità, ed altrettanto ad uscirne con successo.
“Vengeance” (Vendetta) inizia col botto, con uno dei suicidi più inspiegabili e curiosamente, diabolicamente architettati che abbia mai incontrato nella crime fiction. Di più non vorrei dire, se non che il suicida, facoltoso imprenditore, pare voglia implicare un assoluto innocente, per di più figlio del suo socio in affari.
Trama intrigante dunque, atmosfere uniche (la Dublino degli anni ’50 è una rarità nelle location poliziesche) e personaggi originali. Compresi dei personaggi femminili che coprono tutta la gamma, dalla seducente dark lady, la giovane moglie del suicida, alla zitella di mezza età. E che, come negli altri romanzi di Black, giocano un ruolo di primissimo piano.
Magari il ritmo non è travolgente, ma il fascino disincantato di Quirke e la prosa fluida e mai scontata di Black ne fanno una detective story molto godibile ed una serie tutta da scoprire.
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