Oggi al Thriller Café parliamo di Wake in fright – Svegliarsi all’inferno, dello scrittore australiano Kenneth Cook. Questo romanzo breve – circa cento pagine – risale al 1961, ma solo da marzo è disponibile in traduzione italiana grazie a Enrico Damiani Editore, una casa editrice piccola ma con un catalogo variegato e interessante. Un’operazione archeologica davvero meritoria, perché dà modo al pubblico italiano di scoprire quello che viene considerato un classico della letteratura australiana, una perla di tensione e ansia che non lascia tregua dall’inizio alla fine.
Siete mai stati a Bundayabba? No, vero? Beh, non vi siete persi molto. Chiedetelo a John Grant, il protagonista di questa storia. È un giovane maestro di scuola, insegna in un paesino sperduto nel cuore più profondo dell’Australia: è l’Outback, una terra desolata e desertica che sembra stendersi all’infinito. Pochi arbusti contorti sfidano la siccità e un cielo terso e sconfinato, in cui brucia l’occhio spietato del sole. Adesso, però, sono arrivate le vacanze di Natale: al nostro maestro spettano sei settimane di ferie retribuite e lui ne approfitterà per fuggire da quella desolazione e volare a Sidney, dove lo aspettano le onde del mare e una vita meno noiosa. Bundayabba, per lui, non è che una tappa verso l’aeroporto, un trampolino verso le vacanze.
Se capitate a Bundayabba, però, è facile che qualcuno vi offra una birra. Rifiutare non è un’ipotesi prevista dall’etichetta, così potreste finire per seguire il vostro cicerone in uno dei tanti pub che costellano il vuoto rovente delle strade. E dopo una birra, si sa, ne segue sempre un’altra, e poi magari un’altra ancora, e perché non ancora una? E dopo un po’ uno degli avventori potrebbe chiedervi se volete visitare la maggiore attrazione del posto: la Two-up School. Il “Two-up” è un gioco d’azzardo tradizionale australiano: le regole non sono troppo complicate. C’è uno spinner, un uomo che lancia in aria due monete da un penny utilizzando un kip, un’assetta di legno. Gli altri gli stanno intorno, lanciano a terra banconote e scommettono se le monete cadranno di testa o di croce. Anche voi, come il nostro maestro di passaggio, potreste decidere di scommettere qualcosa: in fondo, che cosa avete da perdere?
Ci fermiamo qui con la trama, perché continuare sarebbe un crimine. Il titolo originale del libro Wake in fright, deriva da una vecchia maledizione australiana, che recita: “Che tu possa sognare il diavolo e svegliarti nel terrore”. E in effetti il libro tiene fede a questa promessa. Ad ogni risveglio, John Grant si risveglia in un girone più basso di un inferno fatto di alcol, stordimento e confusione, ad ogni risveglio i personaggi che lo circondano sono un po’ più strani, un po’ più grotteschi, un po’ più violenti.
Wake in fright è il primo romanzo di Kenneth Cook (1929-1987), un giornalista e regista di documentari con la passione per le farfalle. Pur essendo un’opera prima, non ha praticamente difetti. Cook è un maestro nel creare tensione, e le sue pagine hanno un realismo straordinario. Fin dalla prima pagina, vi troverete immersi nell’orizzonte bruciato dell’outback, sentirete il fresco di una pinta di birra gelata tra le mani, le troppe sigarette che vi bruciano la gola e i postumi intrisi di senso di colpa di una serata annegata nel whisky. La novella è costruita con questi elementi, insieme a un senso di incertezza e tensione che spingono inesorabilmente a girare la pagina un’altra volta.
Non vi raccontiamo altro, perché di fatto non ce n’è bisogno, ma vi consigliamo senz’altro di procuravi e di leggere questo thriller fantastico!
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- Cook, Kenneth (Autore)